Sanità – Scontro tra Nappi e la Cisl
“Conosciamo l’impegno che i dirigenti della Cisl profondono quotidianamente a favore dei lavoratori del settore sanitario e non dubitiamo che abbiano una piena consapevolezza delle normative che ne disciplinano il funzionamento. Tuttavia, nell’ultima nota diffusa dalla segreteria provinciale del sindacato, è evidente che la responsabile del settore pubblico ha preso fischi per fiaschi.” Lo afferma Sergio Nappi, consigliere regionale di Forza Italia, vice capogruppo di Forza Campania.
“Durante i cosiddetti stati generali della sanità – spiega Nappi – è stata rivolta un’accusa ben precisa nei confronti del Commissario per il piano di rientro. Secondo tutti gli intervenuti, lo storno degli avanzi di amministrazione realizzati delle aziende sanitarie irpine scaturirebbe da una decisione discrezionale del Commissariato. In quella sede nessun esponente della Cisl è intervenuto per rilevare che il trasferimento degli avanzi di amministrazione sono imposti, invece, da una legge nazionale, nel caso specifico il decreto legislativo 118 del 2011. Né tantomeno i sindacalisti hanno chiesto ai parlamentari presenti le ragioni che hanno impedito loro di avanzare proposte di modifica a detto decreto, nonostante sia trascorso più di un anno dall’inizio della legislatura. La nota da noi diffusa ieri – rileva il consigliere regionale – era finalizzata unicamente a fare chiarezza su questo aspetto, senza entrare nel merito delle evidenti difficoltà nella quale versa la sanità irpina, a causa degli sperperi posti in essere dalla giunta regionale di centrosinistra.”
“La Cisl farebbe bene, pertanto, a puntare il dito contro le mancanze della deputazione nazionale irpina che non solo non ha mosso un dito per cambiare la citata legge, ma non si è sentita neanche in dovere di sollecitare un inadempiente Ministro della Salute affinché autorizzi celermente il turn over.”
“Va senza dire che quando si tratterà di difendere la sanità irpina, la Cisl e tutte le altre organizzazioni sindacali ci troveranno a loro fianco. A condizione, però, che ci sia in tutti il rispetto della verità, la piena consapevolezza delle normative in vigore, e quella onestà intellettuale che consente a tutti di individuare i veri responsabili dello sfascio nel quale versa la sanità campana.”