Regione Campania – Cisl “Esempio negativo di riorganizzazione”

cisl22In questi giorni ove si parla tanto di riorganizzare, snellire e rendere più efficienti i servizi offerti dalla pubblica amministrazione dobbiamo rilevare le criticità che stanno segnando negativamente il tentativo da parte della Regione Campania di riorganizzare la macchina amministrativa. Le intenzioni sicuramente votate a migliorare l’apparato regionale imprigionato tra inefficienze e sovrastrutture ha portato ad una riorganizzazione che anziché essere più snella e funzionale risulta sempre più ingestibile perché una volta definita la macrostruttura ci si è resi conto di non poterci calare la microstruttura” riferisce il segretario generale della CISL FP Doriana Buonavita.

“La CISL FP aveva prospettato le difficoltà che si sarebbero presentate ma come in ogni “buona” amministrazione le decisioni le prende la politica e poi si cerca di mettere le pezze a colore sempre a danno dei lavoratori. I tempi europei con cui si è proceduto alla nomina dei dirigenti e capi dipartimento non sono gli stessi con cui si sta operando nei confronti dei dipendenti. Nel corso dell’ultima delegazione trattante abbiamo per l’ennesima volta rappresentato all’assessore alle risorse umane le ormai numerose problematiche sia di natura contrattuale che organizzativa raccogliendo unicamente la sua disponibilità politica e personale a discutere. Alla CISL serve avere risposte, ribadisce Buonavita.

Il senso di responsabilità che ci contraddistingue ci porta ancora una volta a denunciare il mancato coinvolgimento delle OO.SS. e della RSU sull’assegnazione del personale alle UOD, che sta avvenendo  in dispregio agli accordi presi e le problematiche che interessano interi uffici tipo l’URP ed i CORECO ad oggi ancora fantasmi in cerca di identità. E’ inconcepibile che in una fase critica e di penalizzazione dei lavoratori, che pagano sulla propria pelle le conseguenze della crisi economica, nel frattempo si aumentano i privilegi all’interno della Regione.

Le UDCP uffici di diretta collaborazione con il Presidente possono essere presenti solo nei Ministeri invece la Regione ne ha fatto un “fiore all’occhiello” che aumenta i costi e la spesa la cui fonte ancora non è ben nota. Alle richieste di chiarimento nessuno risponde. Vogliamo poi affrontare la questione inerente le categorie deboli appartenenti alla area A che sembra siano presenti solo in Campania. Dobbiamo inoltre denunciare i danni prodotti dalla riorganizzazione atteso che ci sono dirigenti senza personale ed altri pari livello con centinaia di lavoratori e con procedure delicate da seguire. Il Commissario del Ministero delle Finanze che sta lavorando da tempo per la verifica della tenuta economico-finanziaria è stato interessato affinchè possano emerge in maniera trasparente i maggiori costi dovuti alla costituzione dei Dipartimenti e di quanto altro ad essi collegati oltre a consulenze, incarichi, collaudi ben remunerati interni ed esterni che mortificano le professionalità interne oltre che creare un danno all’erario. Inoltre abbiamo chiesto di conoscere quale indirizzo intende dare la Regione nel valorizzare le sedi periferiche che a nostro avviso sono i luoghi ove è maggiore la concentrazione di personale in unità operative ove si lavora e si produce. In ultimo abbiamo posto attenzione anche sui lavoratori LSU figure presenti all’interno della Regione e che ormai vivono di precariato che però contribuiscono al funzionamento della macchina amministrativa. Ci sentiamo perciò di lanciare un invito anche se può essere inteso come sfida alla politica ed a tutti coloro che ad ogni livello stanno parlando di esuberi di personale nella P.A..

Fate chiarezza su quale riordino nelle autonomie locali volete processare, quali sono i veri e troppo evidenti sprechi, riorganizziate i servizi e valorizzate le professionalità esterne. Tutto ciò si può fare insieme solo se ha il coraggio di eliminare i privilegi, i favoritismi e mettendo tutti nelle condizioni di lavorare meglio e per un progetto condiviso e non calato dall’alto senza alcuna logica”, conclude Buonavita