Todisco: “PD campano incapace di sostenere la sfida a Caldoro”

Francesco TodiscoAvellino – “La vicenda della delibera regionale sull’accelerazione della spesa dei fondi comunitari della vecchia programmazione ci consegna lo spettacolo avvilente di un PD campano e irpino incapace di stare all’altezza della sfida a Caldoro e alle sue politiche”. Così esordisce Francesco Todisco, coordinatore provinciale PD.

“Sono in atto – prosegue – scelte finali per la utilizzazione di oltre un miliardo di euro di soldi sinora non spesi e che, se non utilizzati entro il 31 dicembre 2015, dovranno essere restituiti a Bruxelles. Per una Campania assetata di investimenti, le cui imprese stanno al cannello del gas, con file di licenziati e cassaintegrati a infoltirsi giorno per giorno, potrebbero essere una boccata d’aria per affrontare l’emergenza e una occasione non secondaria per cominciare ad aggredire almeno alcune delle arretratezze del territorio.

A parte l’impegno del “Tavolo dello sviluppo” con sindacati e associazioni imprenditoriali, è difficile, in Irpinia, individuare un altro luogo, che sia uno, in cui si sia sviluppato un dibattito degno di nota su come la nostra terra potesse trarne benefici. Altrettanto vuoto è stato il palcoscenico del Consiglio regionale in cui questi temi non sono mai stati oggetto di un confronto vero.

Ciò malgrado, proprio grazie alla tensione esercitata sulla Regione dal “Tavolo”, vi erano state nei mesi scorsi impegnative prese di posizioni di Caldoro nell’indicare in questa occasione il passaggio in cui rovesciare la logica che aveva sinora penalizzato i piccoli Comuni e le zone interne, di cui essi sono la caratteristica. In questo quadro si era registrato anche l’impegno di fare dell’intervento sulle perdite d’acqua dalle reti idriche la priorità assoluta per l’Irpinia. Potevano essere parole; promesse di marinaio. Ma al PD spettava alzare la posta; lavorare per mettere sul tavolo proposte e vedere se Caldoro avesse o meno retto al gioco.

E’ andata ben diversamente. La vicenda – continua – degli acquedotti-colabrodo, per i quali non sono stati neppure riproposti progetti che già esistevano, oramai la conoscono tutti: pochi progetti presentati e per di più di scarsa incisività perché i sindaci hanno scelto altre priorità e l’Alto calore è restato a dormire. E De Blasio si è affidato ai suoi sindaci e a De Stefano. Ma c’è notizia oggi sulle pagine dei giornali che è ancora più sconcertante dell’aver dovuto registrare l’assoluta inconsistenza della capacità di direzione del PD irpino nei confronti dei suoi rappresentati locali e nelle aziende pubbliche.

Il sindaco di Salerno, con una decisione sbagliata e irresponsabile, ha prodotto ricorso al Tar in quanto la scelta di destinare 300milioni di euro ai piccoli Comuni danneggia Salerno, spudoratamente tacendo che, allorquando i piccoli Comuni erano stati completamente tagliati fuori, la sola Salerno aveva ricevuto finanziamenti per 267 milioni di euro.

Noi prendiamo atto che contro tale scelta scellerata hanno reagito esponenti napoletani del gruppo regionale del PD; ha reagito l’ex segretario regionale Enzo Amendola; ha reagito Andrea Cozzolino: va a loro merito e mostra almeno che esistono, leggono i giornali e non hanno del tutto perso il senso di orientamento. Ci sorprende invece il silenzio assoluto di De Blasio e della sua segreteria, e non vorremmo che si tratti dell’imbarazzo di chi nei confronti di Vincenzo De Luca ha già contratto un debito di parola in vista delle future elezioni regionali a cui, come è ben noto, il Sindaco di Salerno aspira a riproporsi come candidato Presidente.

L’irresponsabilità di De Luca nello spaccare municipalisticamente la Campania e il PD, e che, peraltro, rischia di paralizzare la spesa di tali fondi, fa il paio con la miopia politica della sua idea di interpretare la sfida a Caldoro opponendo municipalismo a municipalismo. Questo è un PD in cui gli interessi contingenti dei notabili non possono che portarci al disastro.

La vicenda – conclude – la sottoponiamo all’attenzione di Renzi: ci auguriamo che trovi un attimo del suo tempo prezioso per riflettere se non sia il caso di smettere di sacrificare gli interessi della Campania intera a patti scellerati con dirigenti che mostrano la statura politica di notabili di paese”.