Scontri in Ucraina, Amato (PRCI): “appare di nuovo lo spettro della guerra civile in Europa”

bandiere-Prc_h_partbAvellino – “Lo spettro della guerra civile sta di nuovo tornando in Europa. Il drammatico susseguirsi degli eventi ucraini ci riporta ad un clima da politica di potenza nel cuore dell’Europa, dove lo scontro geopolitico fomenta divisioni e alimenta guerre”. Così esordisce nella sua nota Fabio Amato, Responsabile Nazionale Esteri PRCI.

“Questo è il risultato – prosegue Amato – del braccio di ferro che è stato messo in atto sul futuro della collocazione internazionale dell’Ucraina, di cui portano grande e grave responsabilità l’Unione Europea e gli Usa, che non hanno esitato in queste settimane ad alimentare il clima di scontro, invece di favorire le condizioni per soluzioni politiche del conflitto apertosi dopo la revoca dell’accordo di associazione. L’Unione Europea, Gli Usa e la Nato, mirano ad estendere la loro influenza alle porte della Russia, e con questo comportamento stanno creando le condizioni per un terremoto dalle imprevedibili conseguenze nel futuro assetto europeo e nella sicurezza collettiva. La strada da seguire sarebbe stata ben altra che quella grave ed imperdonabile di appoggiare tout court un’opposizione animata e gestita da forze apertamente neonaziste, che stanno guidando la piazza. Il rischio è di avere una nuova Siria in Europa. La proposta suggerita da tempo dai comunisti ucraini, in queste ore vittime di inaccettabili intimidazioni e attacchi da parte dei neofascisti, e a cui esprimimano la nostra solidarietà, ovvero quella di un referendum popolare che desse la possibilità al popolo ucraino di decidere sul proprio destino e sul futuro rapporto fra Ucraina e UE, assieme ad una riforma elettorale proporzionale che consentisse nuove elezioni , è stata purtroppo ignorata dal governo come dall’opposizione.

Eppure – conclude -, anche in queste ore drammatiche, sarebbe questa l’unica via d’uscita possibile per evitare bagni di sangue e lo smembramento di un paese chiave e le cui conseguenze sarebbero imprevedibili. Il PRC è impegnato, insieme alle forze del partito della Sinistra Europea, in questa direzione”.