I Falò chiudono il cartellone di Avellino città Natale.

falo_s_antonio_2006_10Avellino – Con i rituali del fuoco si chiude il cartellone di Avellino città Natale, un fluire di eventi che ha coinvolto in maniera naturale le energie più vive e loquaci del territorio. Il fuoco racconta una tradizione, una connotazione d’identità e memoria che accomuna diversi luoghi d’Irpinia: si inizia il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, quando in molti paesi vengono accesi falò propiziatori. A Nusco, la notte dei Falò, è ormai diventata regola. Il rito di origine pagana è un ringraziamento per i raccolti della stagione trascorsa e segna l’inizio del carnevale-  “Sant’Antuono maschere e suono”. Ad Avellino, resiste, quasi una sfida contro le modernità, la tradizione popolare dei falò di San Ciro, il 31 gennaio. Suggestivo è invece l’incendio della Cattedrale di Ariano Irpino, che si svolge ad agosto, dopo le commemorazioni religiose del “Dono delle Sacre Spine”, che è la celebrazione dell’offerta delle spine appartenenti alla Corona di Cristo da parte di Carlo D’Angiò al Vescovo di Ariano. L’incendio alla cattedrale rievoca l’assalto alla città.

E’ ora di riconfermare riti e gestualità, tradizioni millenarie che si rinnovano per un po’ di ore una volta all’anno. Una festa antica e tenuta in grande considerazione nella nostra città quella di San Ciro che ricorre proprio domani quando suoni e fuochi ci tramanderanno geografie di sacralità e di vissuti : alle ore 19, grazie a Terrafuoco che da anni anima la collina della Terra, ci sarà l’accensione del falò accanto alla Cattedrale della nostra città e immediatamente dopo una tavola imbandita con risorse enogastronomiche locali. A seguire Hirpus, concerto di Pasquale Innarella al sassofono e Carmine Ioanna alla fisarmonica. Anche nella parrocchia di Maria S.S. di Costantinopoli ad Avellino si celebra la festa in onore di San Ciro, medico, eremita e martire con l’accensione dei focaroni. Nella Chiesa di Corso Umberto I alle ore 19 ci sarà l’esibizione dell’orchestra giovanile del Conservatorio Cimarosa di Avellino diretta dal Maestro Carmine Santaniello, a seguire..il falò!

Sarà un momento di riflessione, analisi e di identità, di musica- valori che dovremmo imparare a riconoscere e diffondere nelle nuove generazioni- e di fuochi e calore nel centro antico della città.”