Forza Italia Avellino – Nitto Palma: “Noi il vero centro destra”
Oggi presso la sala convegni della Camera di Commercio di Avellino si sono riuniti gli amministratori ed i simpatizzanti irpini del movimento politico Forza Italia (FI) per inaugurare una nuova stagione politica.
Al tavolo dei relatori c’erano il coordinatore provinciale Forza Italia di Avellino sen. Cosimo Sibilia, il dirigente nazionale FI on. Gianfranco Rotondi ed il coordinatore regionale FI della Campania sen. Francesco Nitto Palma.
Nitto Palma è intervenuto dicendo “il nostro centro destra non è finto” ed ha ricevuto applausi dalla platea. Poi ha continuato: “noi siamo favorevoli anche ad un ritorno al Mattarellum. Non possiamo dare un vantaggio alla cosiddetta antipolitica perciò siamo qui. Perché l’attuale Parlamento deve andare avanti fino al 2015? Questo è un attaccamento alla poltrona! Noi siamo in attesa dell’11 dicembre, quando non daremo la fiducia perché non può essere stravolto l’art.138 della Costituzione”.
Il dibattito è aperto, perciò, sul Porcellum, dopo che la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità delle norme della legge n. 270/2005 che prevedono l’assegnazione di un premio di maggioranza (sia per la Camera che per il Senato) alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, almeno, alla Camera, 340 seggi e, al Senato, il 55% dei seggi assegnati a ciascuna Regione. Inoltre sono risultate illegittime le norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali bloccate, nella parte in cui non consentono all’elettore di esprimere una preferenza.
Nitto Palma si riferiva a questo articolo: “Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti”.
L’11 dicembre, invece, è il giorno in cui Letta chiederà la fiducia alle Camere.