Bari – “Con il Sud – Cambiare il futuro”: Cadono le barriere fiscali per le donazione transazionali

seminarioBari – Nell’ambito della manifestazione nazionale “Con il Sud – Cambiare il futuro”, promossa dalla Fondazione CON IL SUD e dal X Forum del libro Passaparola, VITA Giving Europe Onlus ha organizzato un seminario sul tema delle donazioni transnazionali.
Nella sua introduzione, Paolo Migliavacca, Amministratore delegato del Gruppo VITA, ha spiegato come finalmente si sia trovata una soluzione per equiparare sul piano fiscale le donazioni transnazionali a quelle nazionali attraverso il network TGE – Transnational Giving Europe.
Ludwig Forrest, Philantrophy Advisor di King Baudouin Foundation, ha fornito al dettaglio informazioni su TGE, di cui è coordinatore. Si tratta di un network di fondazioni e associazioni europee nato per rendere efficienti dal punto di vista delle tasse le donazioni transfrontaliere in Europa. La rete TGE consente ai donatori, siano essi società o persone fisiche, di sostenere le organizzazioni senza scopo di lucro in altri paesi membri, beneficiando direttamente delle agevolazioni fiscali previste dalla legislazione del loro paese di residenza. TGE è attualmente operativo per le donazioni da e per i seguenti paesi: Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera e Ungheria. TGE ha chiuso il 2012 con un turnover 7 milioni di euro, che rappresenta una crescita del 47% rispetto ai 4 milioni dell’anno precedente.
Fino a oggi, l’Italia è stata poco capace di attirare donazioni da altri paesi – ha spiegato Migliavacca – e secondo fonti TGE il rapporto tra flussi di donazioni outgoing e incoming è di 4 a 1. L’auspicio è che d’ora in avanti, grazie agli incentivi fiscali garantiti da TGE, si assista a un’inversione di tendenza, considerando tra l’altro che ci sono oltre 60 milioni di cittadini di origine italiana residenti all’estero (stima Migrantes), trend tra l’altro in crescita”. “Oggi infatti – ha proseguito Migliavacca – se un’organizzazione non profit italiana ha donatori residenti all’estero e vuole consentire loro di beneficiare degli sgravi fiscali previsti per le donazioni nel proprio paese, può contattare VITA Giving Europe (VGE), partner italiano di TGE. Le verrà quindi chiesto di compilare il TGE Grant Eligibility Application Form (GEAF). Una volta giudicata idonea, l’organizzazione potrà ricevere le donazioni da parte dei suoi sostenitori attraverso VGE”.
Migliavacca ha spiegato quindi che per superare le barriere fiscali viene introdotto un terzo soggetto che si preoccuperà di trasferire la donazione dal donatore all’organizzazione. Questo fintanto che, in materia di donazioni transnazionali, l’Europa resterà divisa. “Siamo ancora in attesa dell’adeguamento, da parte di molti Stati membri dell’Ue, a una sentenza della Corte di Giustizia Europea, che respinge la discriminazione territoriale della donazione”.
Antonio Cuonzo, Partner dello Studio Legale Tributario Cuonzo Montecchiani, ha sottolineato come in effetti le singole legislazioni nazionali facciano ancora resistenza nell’applicare tale principio. “Il donatore che si vede negati i benefici fiscali per aver sostenuto un ente non profit residente oltreconfine spesso non ha nemmeno la possibilità di dimostrare che il finanziamento soddisfa i requisiti della normativa del suo paese. Si vede quindi costretto a fare ricorso per far valere i suoi diritti e, nel caso la sua richiesta venga respinta, a cercare di far approdare il caso specifico alla Corte di Giustizia Europea. Grazie al network TGE, e ai suoi partner nazionali, è possibile evitare all’origine tutte queste potenziali complicazioni e rischi trasformando sostanzialmente la donazione internazionale in una donazione nazionale, con un notevole sollievo per il donatore”.
Quello delle donazioni transfrontaliere è un tema che tocca direttamente la società italiana. “Sono oltre 4 milioni i cittadini italiani residenti fuori dai confini nazionali (dato Aire)”, è intervenuto ancora Migliavacca. “Queste comunità, radicate da più generazioni nel Paese di destinazione, sono fonte di importanti donazioni crossborder, soprattutto negli ambiti dell’educazione e della cultura”. Alla luce di questo scenario, VITA si è posta una domanda molto semplice. “È giusto che la filantropia e la beneficienza transnazionali paghino le tasse nel momento di attraversare una frontiera?” Da qui il nostro impegno in tal senso.
La scelta di VITA di intervenire alla manifestazione “Con il Sud – Cambiare il futuro” è dettata dal fatto che proprio dal Sud Italia è partito il 52% degli italiani emigrati all’estero, ha ricordato Migliavacca. “Quello della comunità pugliese è un caso esemplare”, gli ha fatto eco Giovanna Genchi, Dirigente del Servizio Internazionalizzazione della Regione Puglia. “Il legame con la nostra terra d’origine è indissolubile. Tant’è vero che la nostra Regione riconosce a pieno titolo e ha contatti costanti con 216 associazioni e federazioni di pugliesi distribuiti in tutti e cinque i continenti”.
Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione CON IL SUD, ha espresso tutta la sua soddisfazione per l’attività di VGE, senza la quale non sarebbe stato possibile attivare il progetto Sud Global Raising: “Si tratta di un progetto di fund raising ideato da VITA Makers che ci sta già permettendo di raccogliere fondi tra gli emigrati del Sud, di seconda e terza generazione, destinati a finanziare progetti nella loro terra d’origine. Un circolo virtuoso partito dal Belgio, meta di un sostanzioso flusso migratorio dalle regioni meridionali dell’Italia, il cui modello verrà ora esportato in altri paesi europei perché gli emigrati italiani possano ricontribuire allo sviluppo del Sud, rinsaldando allo stesso tempo legami culturali e affettivi”.