Strutture sportive, Sacco a Gabrieli: “non dice la verità”

Sacco1Fausto Sacco, Presidente dell’Avellino Volley, risponde alle precedenti dichiarazioni di Amedeo Gabrieli e si rivolge al Sindaco Foti, lamentandone la distanza rispetto a questioni di interesse pubblico: «Resto completamente meravigliato della risposta dell’amministratore unico della azienda ACS srl per le sue puntualizzazioni.  Il sottoscritto non ha mai offeso il personale della ACS, ma ho sollevato una problematica grave, quella stessa problematica che in privato il Presidente della ACS contestava fortemente per la poca produttività e soprattutto per i modi arroganti, maleducati e poco consoni al lavoro assegnato. Il Sig. Gabrieli non dice la verità sulle prestazioni non dovute e di elasticità di orari, perché l’Avellino Volley aveva bisogno del montaggio e smontaggio della rete di pallavolo ed è stata fatta una regolare richiesta al Comune di Avellino.  Per gli orari ci serviva una maggiorazione di ore e anche su questo abbiamo fatto una regolare richiesta (ricordando a tutti, che noi dell’Avellino Volley quest’anno faremo un campionato regionale e abbiamo avuto solo 6 ore settimanali al Campo Coni; altre società, in altre strutture, con campionati provinciali hanno 18 ore settimanali). Per concludere voglio ricordare al Sig. Presidente dell’ACS che lui, nominato dal Comune di Avellino, è l’amministratore unico di una società di prevalenza pubblica e quindi non può assolutamente prendersi il lusso di fare prestazioni gratuite per servizi e elasticità di orari né all’Avellino Volley e né a nessuna altra società sportiva, perché questi sono soldi pubblici e quindi di tutti i cittadini. Comunque continuo a essere deluso dal Sindaco di Avellino, perché questa discussione era rivolta a lui e il sottoscritto le risposte le avrebbe volete da chi rappresenta la città di Avellino e non da chi è stato partorito da ragionamenti politici. Paolo Foti deve iniziare a rispondere alla cittadinanza e non più al “mondo dei palazzinari avellinesi” che l’hanno candidato».