PdZ di Lioni – Gallicchio: Non rinviare proroga dei 22 lavoratori a scadenza contrattuale

Gallicchio-Pasquale«Il 30 settembre scade la seconda proroga dei contratti per 22 operatori del Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”. Non possiamo più rimandare una seria discussione e una conseguente adozione di una soluzione definitiva».

Pasquale Gallicchio dirigente provinciale del Partito democratico e consigliere comunale di Bisaccia interviene sulla delicata questione che interessa i 22 lavoratori che a fine giugno si sono visti scadere il contratto a tempo determinato, a cui sono seguite due proroghe il cui termine ultimo è fissato al 30 settembre di quest’anno.

«Ormai questo argomento – afferma Gallicchio – si porta avanti da diversi mesi e una decisione risolutiva si deve adottare nel rispetto dei lavoratori e soprattutto dei servizi che non dimentichiamolo hanno come destinazione le fasce deboli della popolazione. Un inciso quest’ultimo, che serve soprattutto a quanti, anche amministratori, pensano che il taglio degli operatori significhi un risparmio e una decisione inevitabile. Non commettiamo questo errore grossolano perché ci troveremmo di fronte ad una travolgente serie di urgenze, ad una ingestibilità dei servizi e alla rinuncia di professionalità consolidate. Inoltre, dobbiamo tutti ricordare che gli operatori, compresi quelli a tempo indeterminato, a seguito della delibera 1 del 26 gennaio 2011 con accordo sindacale lavorano con una riduzione del 17 per cento dello stipendio. 22 operatori che non hanno mai fatto mancare il proprio apporto anche quando qualcuno ha fatto avvertire loro un trattamento da serie B. Cosa necessaria, però, a questo punto è che si trovi una soluzione cercando di scongiurare in tutti i modi quello che è scritto nell’ultima delibera di proroga dove si legge: “Pertanto, è fatto assoluto divieto ai dipendenti in questione di continuare il rapporto di lavoro dopo la scadenza del termine del 30 settembre 2013, allo spirare del quale i contratti di lavoro si intendono risolti automaticamente senza alcun preavviso”. Lasciamo che sia una formula di rito, perché se così non fosse sarebbe un colpo basso ai lavoratori e alle loro famiglie come a tutti gli utenti dei servizi. Pensiamoci bene, anche alla luce dei 115 milioni di euro quale investimento complessivo della Regione Campania a favore dei 57 ambiti campani per il 2013. Anche se le risorse effettive saranno 80 milioni in quanto 35 verranno impiegati per i debiti accumulati negli anni scorsi da comuni che non hanno pagato le cooperative di assistenza. Spero che per i 22 lavoratori ci sia l’ennesimo pressing dei rappresentanti sindacali che fino a questo momento si è dimostrato molto efficace. Ogni strada possibile deve essere percorsa e se ci fosse la necessità di rimettere mano all’organizzazione dei servizi e alla struttura centrale per mettere al sicuro il futuro degli operatori credo che sia giunto il momento di farlo, tenendo conto che nel tempo determinato ricade buona parte di quanti operano sul territorio come assistenti sociali, psicologi, educatori professionali, senza togliere nulla al resto dei dipendenti. Una battaglia che vale la pena combattere anche se aleggia l’ipotesi di affidare a soggetti esterni i servizi. Penso a cooperative e fondazioni anche se le prime da tempo navigano in acque agitate».