Tribunali – Nappi: la soluzione è la fusione
“Pur apprezzando l’iniziativa della collega D’Amelio, sono convinto che il miglior modo per difendere il diritto alla giustizia dei cittadini dell’Alta Irpinia sia quello di sostenere la richiesta avanzata dai sindaci di Ariano e di Sant’Angelo dei Lombardi di unire i due plessi giudiziari chiusi dal Governo, dando vita ad un unico tribunale che serva l’intera area.” Lo afferma Sergio Nappi, consigliere regionale del Gruppo federato Caldoro ed esponente del Mir.
“La decisione di chiudere i due tribunali – prosegue Nappi – è scaturita dalla esigenza di contenimento della spesa e della necessità di riorganizzare il sistema giudiziario. Peccato, però, che il Governo precedente non abbia tenuto conto delle specificità di un territorio come quello dell’arianese e dell’Alta Irpinia particolarmente vasto e decisamente impervio, dove chi vi risiede fa fatica a raggiungere i centri più importanti. L’accorpamento del tribunale di Sant’Angelo ad Avellino, e quello di Ariano a Benevento, acuisce ulteriormente questa condizione di disagio di chi, nei mesi scorsi, ha già dovuto rassegnarsi ad un progressivo taglio delle strutture sanitarie.”
“Tuttavia – rileva il consigliere regionale -, pur essendo sacrosante le ragioni di chi chiede al Governo di rivedere radicalmente le decisioni assunte, è necessario fare un bagno di realismo e di sostenere soluzioni concretamente praticabili. In tal senso riteniamo valida la proposta avanzata dalle amministrazioni comunali di Ariano e Sant’Angelo e chiediamo a tutti i consiglieri regionali irpini di sostenerla con convinzione, sollecitando il Governo locale a fare altrettanto in sede nazionale.”
“La prossima settimana il Consiglio regionale valuterà l’ordine del giorno da noi presentato che impegna il Presidente Caldoro a perorare a Roma la causa del tribunale unico. Sono certo che tutti vorranno sostenerlo nella convinzione che – chiude Nappi – solo così potremo dare una concreta opportunità ai cittadini dell’Alta Irpinia che sperano ancora di poter avere una giustizia ‘vicina’ ed efficace.”