Piano Casa. La nota di Nappi a Caldoro: “Necessario atto per garantire unanime applicazione”

nappi_sergio - CopiaappuiNapoli – Il consigliere regionale del Gruppo federato Caldoro, Sergio Nappi, ha presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta, Stefano Caldoro, concernente la corretta applicazione delle norme contenute nel cosiddetto Piano Casa.

La Legge regionale 19 del 2009- spiega Nappi – ha come obiettivo primario, esplicitamente dichiarato nel titolo, di riqualificare il patrimonio edilizio esistente e di semplificare le procedure amministrative.  Tale obiettivo, purtroppo, non viene sempre conseguito a causa di palesi indeterminazioni che generano interpretazioni differenti nelle varie amministrazioni locali.

Le maggiori difficoltà – aggiunge il Capogruppo del Mir – riguardano i condomini: molte amministrazioni comunali, infatti, subordinano la concessione edilizia per il cambio di destinazione d’uso, chiesta ai sensi della legge 19, alla presentazione di un’autorizzazione dell’assemblea condominale, mancando così di applicare le disposizioni del capo II, titolo VII del Codice Civile. Tali disposizioni, se applicate, consentirebbero l’esercizio del diritto di proprietà dei singoli condomini, anche in assenza della richiesta unanime ‘dell’edificio’, non ledendo in alcun modo il diritto degli altri componenti del condominio nell’ambito delle percentuali dettate dal piano casa.”

Occorre, pertanto, – prosegue il consigliere regionale – risolvere i dubbi interpretativi partendo dalla definizione puntuale del termine ‘edificio’, ovverossia a chi appartiene la titolarità del diritto di richiedere l’ampliamento o il cambio di destinazione d’uso di parti di fabbricato entro le percentuali previste.”  

“A tal fine, – chiude Nappi – ho chiesto se il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore all’urbanistica non ritengano di dover adottare un provvedimento che indichi la corretta interpretazione delle disposizioni di cui alla legge regionale 19 del 2009, consentendo, così, l’applicazione delle norme del Codice Civile,  e se non ritengano di doversi adoperare per garantire il conseguimento degli obiettivi insiti nel cosiddetto Piano casa, favorendo una unanime applicazione delle disposizioni in tutti i comuni della regione Campania.