Calitri – La nota di Gallicchio sul convegno del PD in città

F1 Gallicchio PasqualeBisaccia – “Discutere di territorio, partito e istituzioni come si farà a Calitri domani 14 settembre nell’ambito di un convegno organizzato dal locale Circolo del Pd impegna ad una grande responsabilità, perché nel pieno di una crisi economica e sociale così profonda i cittadini attendono discussioni utili ma anche soluzioni concrete che sappiano riaccendere la speranza di un cambiamento. Raggiungere questi obiettivi significa avere la capacità di guardare la nostra terra non soffocata nei propri confini ma proiettata nel contesto di un mosaico territoriale più ampio che proprio coinvolgendo partiti e istituzioni trovi una giusta collocazione nel contesto della regione Campania e dell’intero Mezzogiorno, sapendo bene che la cornice di riferimento è l’Europa e il tanto dimenticato Mediterraneo. Logico che tutto ciò presuppone una valutazione serena del lavoro svolto da tutti coloro i quali, in particolare del Pd, hanno responsabilità di partito e di rappresentanza istituzionale. Purtroppo, non tutte le note sono positive“.

Pasquale Gallicchio dirigente provinciale del Partito democratico e consigliere comunale di Bisaccia prova a dare il suo contributo alla discussione che si svolgerà alla presenza di esponenti di partito e istituzionali, in particolare con i parlamentari Valentina Paris deputata Pd e dell’europarlamentare Andrea Cozzolino.

I cittadini si aspettano cose in grado di contrastare la crisi – afferma Gallicchio – per questo c’è la necessità di considerare le trasformazioni che stanno attraversando il territorio, che sta subendo una ondata di penalizzazioni gravissime dettate da un fattore che se non invertito ci porterà all’abbandono dei nostri paesi. Parlo della logica dei numeri che viene ormai applicata ad ogni servizio fondamentale. Così di tagliano ospedali, tribunali, scuole, trasporti solo per citare alcune questioni. Di fronte a ciò, però, non si può iniziare a pensare alla ricostruzione dimenticando lo sforzo che si è cercato di fare in passato, soprattutto da parte dei circoli del Pd, come le iniziative fatte a Calitri dal Pd su questioni importanti come l’asse attrezzato di collegamento tra Campania, Basilicata e Puglia che potrebbe rimodernare un tratto importante dell’Ofantina, oppure al ruolo della green economy nel rilancio dell’industria e dell’economia in una zona come la nostra che produce buona parte dell’energia utilizzata dall’intera provincia di Avellino ma che tra elettrodotti e campi eolici in corso di autorizzazione vi lascio immaginare come si trasformerà. Queste importanti questioni, come altre, richiedono una lettura attenta del territorio che per forza di cose chiama in causa partiti e istituzioni. Ecco perché anche il Pd in Campania e in provincia di Avellino ha il dovere di cambiare comportamento nei confronti dei cittadini, non commettendo l’errore che le alchimie del congresso possano cancellare responsabilità di inerzie registrate e avvertite sulla pelle dell’Irpinia. Occorrono metodi e atteggiamenti nuovi in grado di indicare le priorità di quelle politiche necessarie a realizzare una idea di Irpinia che si rialza. Questo ci impegna a coinvolgere cittadini e patrimoni di conoscenza tenuti fuori dai processi decisionali ma che hanno voglia di dedicarsi ad un progetto politico di ricostruzione. Inaugurare una stagione di dialogo con associazioni, movimenti e singoli che vivono e registrano quotidianamente le difficoltà dei cittadini. Questo significa maggiore considerazione dei circoli territoriali. Un elemento questo che deve rafforzarne ruolo e presenza anche perché il vuoto politico, a volte indotto, in questi anni è stato riempito da amministratori e sindaci i quali, passando alla considerazione del loro ruolo, dovrebbero mettere mano ad una macchina amministrativa in grado di affrontare in maniera seria riforme, sfide del futuro costruendo tra di loro una grande solidarietà. Nessuno, però, dei tre elementi ossia territorio, partito e istituzioni, pur nella loro autonomia, possono ignorarsi. Soltanto un confronto utile e costante con al centro il territorio potrà dare ai partiti e alle istituzioni elementi utili per affrontare meglio momenti decisionali importanti per l’Irpinia. Penso ai prossimi fondi europei 2014/2020 per i quali dobbiamo in fretta scegliere priorità e utilizzare al meglio gli strumenti innovativi proposti e per dare voce al nostro dimenticato Sud“.