Rsu Cgs Avellino: Garantire il futuro occupazione dei lavoratori

cgs logoIn vista dell’imminente approvazione, da parte del Consiglio Regionale della Campania, del disegno di legge per il riordino del Servizio Idrico Integrato, che, in attuazione di un preciso dettato della norma nazionale, disciplina finalmente il trasferimento degli impianti ASI, insieme con il personale del CGS che fino ad oggi li ha gestiti, al gestore prescelto dall’ATO,le RSU aziendali del CGS, di concerto con i sindacati provinciali, hanno già raccolto il consenso diffuso dei lavoratori, da tempo in ansia per il proprio futuro, investendo così il Presidente del CGS Carmine Casarella della questione, perché faccia conoscere quali iniziative abbia in cantiere la società per accompagnare questa gestione transitoria necessaria al passaggio al nuovo gestore, garantendo le certezze finanziarie minime utili a superare l’attuale stallo.

Infatti, da più parti si è avuto modo di ascoltare che addirittura il consorzio ASI stesse meditando la messa in liquidazione della società.

Le asserite difficoltà attuali, considerando il traguardo di breve periodo che la legge regionale finalmente lascia profilare, potranno venire agevolmente superate, atteso che il consorzio ASI si è già formalmente impegnato, con atto notarile, a ripianare i debiti accumulati ed a garantire le spese correnti fino ad adesso.

Essendo al cospetto di un Ente Pubblico, che non può pertanto perseguire interessi speculativi e tantomeno meditare scorciatoie fallimentari, il compito dell’ASI, stante l’attuale vincolo di Legge che sostanzialmente sottrae alla disponibilità di quell’ente ogni strategia futura di gestione delle aree, non può che tradursi nel rispettare i compiti istituzionalmente assegnati fino al trasferimento degli impianti e del personale.

I sindaci proprietari dell’ASI, le forze politiche interessate allo sviluppo ed alla salvaguardia del territorio ed i consiglieri regionali in particolare, sono nuovamente invitati a vigilare perché la legge venga varata al più presto, ponendosi così fine ad un periodo di precarietà nel quale i servizi essenziali sono stati garantiti a stento.

I lavoratori, si sappia fin d’ora, ricorreranno a qualsiasi iniziativa, in piazza e nelle sedi più opportune, nel caso che gli interlocutori non garantiscano di voler assolvere a questo compito morale, magari perseguendo il miope disegno di difendere minime prerogative a discapito degli interessi generali.