Alto Calore – Interviene Rossano sulla querelle Fierro-D’Ercole

Claudio-Rossano2L’ex commissario dell’Ato Irpino, Claudio Rossano interviene sullo scontro tra D’Ercole e Fierro. “Leggo con divertito interesse – dice Rossano – le note del prof. Lucio Fierro che dichiara – bontà sua – di essere stato “inutile presidente” di Alto Calore Patrimonio, società “gemella” di Alto Calore Servizi. L’autorevole dirigente del PD dice di aver pensato che la società patrimoniale fosse stata sciolta e assorbita in Alto Calore Servizi, come a suo tempo fu deciso. Si chiede inoltre come mai quella società – benché in liquidazione – “sia ancora là, ferma ed ancora più inutile” : ed afferma che bastavano alcune settimane per scioglierla ed assorbirla. Mi chiedo problematicamente se quella società poteva essere “assorbita”  senza il voto dei consigli comunali proprietari di quei beni? Sulla scorta di tali pensose osservazioni credo sia opportuno fare qualche riflessione: cosa ha fatto la società Alto Calore Patrimonio nella sua vita ormai decennale? Quale fine sociale è stato raggiunto? Ricordo a me stesso gli altissimi costi pagati dai cittadini irpini e sanniti per tenere in vita questa società del tutto inutile. Credo che su questi costi debba intervenire la stessa Corte dei Conti, per verificarne la congruità. Sono state pagate salatissime consulenze, tenuti in vita pletorici consigli di amministrazione, create e disciolte società (Alto Calore Patrimonio – Blue Energy) assunti dipendenti senza concorso alcuno, pur essendo la società tutta costituita da enti pubblici. Su tale società si sono accesi finanche i fari della Procura della Repubblica e solo la prescrizione ha salvato i moltissimi amministratori coinvolti. Basterebbe considerare il valore patrimoniale assunto nel tempo da Alto Calore Patrimonio per comprendere le tante irregolarità commesse: all’atto della sua costituzione il suo valore determinato in assemblea era di 100.000. euro; dopo qualche mese, senza neanche il voto assembleare, ma con una semplice dichiarazione fatta dinanzi al notaio, il valore patrimoniale passò ad euro 579.047; nel settembre 2004 il valore patrimoniale fu stimato in euro 96.136.891. ovvero 960 volte il valore iniziale. Ho più volte scritto e ricordato che nemmeno nelle società del Monopoli o nella Paperopoli di Zio Paperone si verificavano tali aumenti iperbolici. I deputati del PD che oggi protestano contro la nuova versione del gioco del Monopoli, parlando di una “novità decisamente preoccupante” ovvero l’abolizione della “prigione”, dovrebbero sapere come nel Monopoli irpino di Alto Calore Patrimonio “la prigione” è stata abilmente cancellata. Come non ricordare che dopo la scissione del Consorzio Interprovinciale Alto Calore di Avellino nelle due società “Alto Calore Servizi S.p.A.” e “Alto Calore Patrimonio & Infrastrutture S.p.A.” i consulenti prof. Roberto Fazioli e avv. Giuseppe De Mita teorizzavano in un “documento confidenziale” che “il canone d’uso in favore della società patrimoniale da parte del gestore sarà definito in modo generale ed astratto, ovvero con un algoritmo di calcolo che prescinde dalla specificità del soggetto gestore di riferimento” ? Ed in base a questo artificio contabile, a questo strano algoritmo di calcolo che nessun matematico ha mai saputo spiegare, Alto Calore Servizi ha pagato per anni ingenti somme ad Alto Calore Patrimonio, che poco o niente faceva. Ha mai riflettuto il prof. Fierro su quell’algoritmo? Certo è opportuno verificare cosa si faccia oggi in Alto Calore Patrimonio: cosa faranno mai i suoi dipendenti, i suoi dirigenti? Corrisponde al vero il fatto che molte spese sono state caricate nel tempo nei bilanci di Alto Calore Servizi e che tecnici della società patrimoniale esplicano la loro opera per la società AC servizi ? Nel momento in cui si accendono i riflettori della Magistratura su tanti episodi della corruzione della vita dei partiti politici, credo sia opportuno indagare su questi gravissimi aspetti”.