HUB, il network delle culture contemporanee

Altro che Royal Baby. La nascita dell’anno è avvenuta in Campania, e per la precisione a Salerno ed Avellino.  È infatti venuto alla luce, in tutta la sua connettività, HUB, il network delle culture contemporanee. Incontri, workshop, spettacoli, concerti, con grandi nomi del panorama nazionale ed internazionale: una rete “ad alto tasso di creatività” pensata da e per i giovani.

HUB è l’acronimo di Hosting Unbelievable Brains ed è un progetto che dalle province di Salerno e Avellino si propone all’Italia intera come un innovativo modello di promozione e valorizzazione del territorio attraverso le culture contemporanee.

In informatica si definisce hosting un servizio di rete che permette di “ospitare” su un server le pagine e i contenuti di un sito, rendendolo così accessibile a tutti gli utenti di internet. HUB, nato e promosso dall’omonima associazione con sede a Salerno, vuole fare la stessa cosa ma in ambito performativo-spettacolare: ospitare le forme di creatività contemporanea per poterle condividere, e contemporaneamente dare vita ad un vero e proprio “nucleo” laboratoriale che non si occupi solo di offrire la fruizione di un prodotto culturale di alto livello, ma che getti anche le basi affinché il nostro territorio si imponga a sua volta come generatore e valorizzatore di “cervelli incredibili”.

Hub si concretizzerà attraverso tre focus a cadenza trimestrale, per i quali verrà bandito un concorso rivolto a giovani realtà campane. Il primo, da ottobre a dicembre 2013, sarà dedicatoa Shakespeare rivisto dalla contemporaneità. Il secondo, da gennaio a marzo 2014 sarà dedicato alla performing art contemporanea, con particolare attenzione alle sperimentazioni europee. Da aprile a giugno 2014, invece, il focus sarà monografico su una nazione straniera: l’HUB ospiterà compagnie della nazione prescelta (ancora top secret) in prima ed esclusiva italiana, insieme a compagnie italiane che affrontano temi legati alla cultura o alla società della nazione in questione.

Si parte a cavallo dell’autunno per “assaggiare” che cosa gli #HUBitants, ovvero tutti coloro che fanno e faranno parte dell’universo di HUB, stanno mettendo in campo.

L’evento inaugurale #HUBitat si terrà dal 18 al 22 settembre: cinque giorni di seminari, performance, studi spettacolari, incontri e concerti, ci faranno entrare nel mood di HUB.

In particolare, la provincia di Avellino ospiterà tre appuntamenti di grande rilevanza in altrettanti luoghi e comuni.

Il 19 settembre tutti al Teatro 99Posti di Mercogliano per un doppio concerto.

Alle 21.30 su il sipario per Manuel Volpe, raffinato polistrumentista e cantautore che ha letteralmente mandato in visibilio la critica di settore, il quale presenterà live il suo disco d’esordio solista: Gloom Lies Beside Me As I Turn My Face Towards The Light. “La sua voce cavernosa ci conduce in un viaggio verso west, con Quentin Tarantino a bordo, i Calexico in autoradio, Tom Waits e Django Reinhardt recuperati in autogrill” ha scritto di lui, tra le altre, la prestigiosa rivista XL Repubblica.

Alle 22.45 sarà poi la volta dei Luminal, affermato gruppo rock della scena indie italiana, formatosi a Roma nel 2005 con tre album all’attivo: Canzoni di Tattica e disciplina, Io non Credo e l’ultimo, Amatoriale Italia, un lavoro del 2013, nel quale la band affronta il tema della cultura del web in Italia e della vita di un gruppo rock in un contesto come questo.

Il 21 settembre ci spostiamo nel capoluogo, nel parco del Teatro Carlo Gesualdo (start alle 21.00), dove l’attore e regista di fama internazionale Antonio Rezza presenta il suo Pitecus (scritto a 4 mani con Flavia Mastrella). Conosciuto al grande pubblico per le sue incursioni televisive in programmi come il Pippo Chennedy Show e il recente NeriPoppins, Rezza metterà in scena per il pubblico irpino  uno spettacolo che analizza il rapporto tra l’uomo e le sue perversioni: laureati, sfaticati, giovani e disperati alla ricerca di un’occasione che ne accresca le tasche e la fama, pluridecorati alla moralità che speculano sulle disgrazie altrui, vecchi in cerca di un’identità che li aiuti ad ammazzare il tempo prima che il tempo ammazzi loro. PITECUS racconta, ovviamente alla maniera grottesca e poliforme di Rezza, un microcosmo di individui che si sentono vittime, non amano, creano piattume e disservizio. Chiuderà lo show il concerto di Manuel Volpe.

L’#HUBitat irpino si concluderà il 22 settembre alle 21.00, presso l’Auditorium del Centro Sociale di Montoro Inferiore, con la compagnia Scena Verticale che presenta lo spettacolo Italianesi vincitore del prestigioso Premio UBU 2012  “Migliore attore” a Saverio La Ruina (anche autore della pièce, che ha registrato unanomination al Premio UBU 2012 come “Migliore testo italiano”). Italianesi è ispirato a storie vere accadute a pochi chilometri dal confine del Belpaese, dove si è consumata una tragedia cancellata dai libri di storia. Alla fine della seconda guerra mondiale, migliaia di soldati e civili italiani sono rimasti intrappolati in Albania con l’avvento del regime dittatoriale, costretti a vivere in un clima di terrore e oggetto di  periodiche violenze fino alla metà degli anni ’90 quando, con la caduta del regime,  sono stati riconosciuti come profughi dallo Stato italiano. Accolti come eroi, vivranno il paradosso di essere considerati italiani in Albania e albanesi in Italia.

Per altre info, il programma completo e le date salernitane, che ospiteranno nomi del calibro di Pierpaolo Capovilla direttamente dalla band Il Teatro degli Orrori, visitate il sito www.hubofficial.it

«La cultura delle arti contemporanee, ed in particolare quelle performative, in Italia, in controtendenza rispetto al trend europeo, è legata spesso a un target adulto. Per questo l’HUB Network è fatta di giovani, e ai giovani vuole rivolgersi – commenta Franco Cappuccio, presidente dell’associazione Scene Contemporanee e direttore artistico di HUB – L’idea di far partire questo progetto pilota dalla Campania, poi, nasce dalla constatazione che la cultura e la creatività contemporanee non hanno spazi per crescere e svilupparsi nel Sud Italia. Il Sud del nostro Paese ha bisogno di un “sistema culturale”, all’interno del quale far circuitare e dialogare le numerose manifestazioni creative regionali, mettendole a confronto con realtà nazionali ed internazionali. Crediamo in una rigenerazione urbana del nostro territorio culture-based, l’unica in grado di attuare un vero e duraturo cambiamento sociale, come attestato da numerosi esempi in tutto il mondo».

Sarà possibile realizzare #HUBitat grazie al sostegno di: Comune di Salerno, Comune di Avellino, CreActivitas – Laboratorio di Economia Creativa dell’Università degli Studi di Salerno, Fondazione Aurelio Petroni di San Cipriano Picentino (SA), Teatro Carlo Gesualdo di Avellino, Teatro 99Posti di Mercogliano (AV), Auditorium di Montoro Inferiore (AV).