Acque – L’intervento di Claudio Rossano

Claudio-Rossano2Riceviamo e pubblichiamo dall’ex commissario dell’Ato di Avellino, Claudio Rossano:

Nella vicenda ormai annosa delle acque irpine e sannite è stata finalmente detta una chiara parola dal Presidente di Confindustria Campania dott. Sabino Basso che ha spiegato come anche in tale settore sia necessario e doveroso aprire ai privati, anche perché ciò è previsto per legge e la comunità europea ha più volte esortato l’Italia ad agire in tal senso. Ma per poter procedere su tale strada occorre necessariamente affidare il servizio idrico integrato ad un soggetto unico. Per molti anni ho cercato di far comprendere la tattica “dilatoria” messa in campo dall’ATO che, non individuando il gestore unico, ha di fatto consentito alle società idriche di proseguire nella loro ?allegra gestione? fatta di tariffe altissime, di spese senza fine per il personale molte volte assunto con criteri politici, di mancanza di interventi sulle reti ridotte a veri e propri colabrodi. Ancora oggi non si sa quale fine abbia fatto il Piano d?Ambito il cui aggiornamento venne velocemente approvato dall?Assemblea alla fine del 2012. E? bene precisare che tale Piano doveva essere necessariamente accompagnato dalla Valutazione Ambientale Strategica e solo nel febbraio 2013 è stata redatto il “rapporto preliminare” della VAS. E? pertanto evidente l?incompletezza di quel Piano all’atto della sua adozione in Assemblea. Si pongono perciò inquietanti interrogativi: ha provveduto il Commissario ad adottare nuovamente il Piano dopo le integrazioni relative alla VAS è stato mai il Piano definitivamente trasmesso ed approvato dalla Regione Campania e dai tanti organismi che dovevano esprimersi sulla sua regolarità? Vorrà dire qualcosa al riguardo il Commissario Colucci i cui poteri del resto oggi sono limitati all?ordinaria amministrazione e alle procedure di liquidazione dell’ATO? E mentre non vengono portati a termine atti dovuti, forse per buttare fumo negli occhi ai poveri utenti, viene sollevata sia dall?ATO sia dalla società Alto Calore servizi la questione della galleria Pavoncelli Bis su cui è bene dire qualcosa. Tale galleria è un’opera formidabile, resasi necessaria dopo il cedimento strutturale di alcuni tronchi della vecchia galleria: essa consente una enorme captazione di acque che altrimenti andrebbero disperse. Se tali acque debbano essere inviate in Puglia o in Campania o debbano servire a rimpinguare il flusso di alcuni fiumi è altra vicenda, determinata da scelte politiche o accordi di programmi mai conclusi dagli enti a tanto preposti. E davvero sarebbe pazzesco bloccare ? come vorrebbero il Commissario ATO ed il nuovo Presidente della società Alto Calore Servizi ? l’esecuzione di questa opera strategica per le risorse idriche meridionali, dell?importo di circa 111 milioni di euro. Del resto pochi giorni fa il Consiglio di Stato ha posto fine al decennale contenzioso tra la Puglia e l?ATO Calore Irpino, dichiarando la piena legittimità dell?ordinanza sullo stato di emergenza della vecchia galleria Pavoncelli. In tale confuso contesto si collocano gli incontri tra il nuovo presidente dell’Alto Calore Servizi, De Stefano e il Sottosegretario Erasmo D’Angelis, al fine di affrontare il problema della vetustà delle reti, delle continue perdite e dei finanziamenti per risolvere tali problematiche. E? mia personale convinzione che Alto Calore Servizi, mantenendo il suo assetto di società per azioni, non possa minimamente aspirare ad ottenere l’affidamento come gestore unico del servizio idricointegrato per le seguenti motivazioni: in primis la sua situazione debitoria per molti milioni di euro, in secundis la non coincidenza del territorio dell’ATOcon quello dei comuni serviti da Alto Calore Servizi. Come non ricordare che molti comuni del Beneventano sono serviti dalla società Ge.Se.Sa. che come Alto Calore Servizi aspira all’affidamento del servizio? Altra problematica è quella del ridotto servizio di depurazione, effettuato da Alto Calore spa solo in poche realtà locali, come emerge anche dalla lettura dei parziali dati del Piano d?Ambito. Si tratta insomma di una storia infinita, fatta di negligenze e ritardi. E credo che i colloqui tra il Presidente di Alto Calore ed il sottosegretario De Angelis saranno infruttiferi: è bene ricordare ai lettori che fino a qualche tempofa il nuovo Sottosegretario alle Infrastrutture è stato presidente di Publiacqua, la contestata società mista che si occupa del servizio idrico per le provincedi Firenze, Prato, Pistoia e parte di Arezzo, che ha presentato il nuovo metododi determinazione della tariffa approvato in Toscana e già bollata come ?Tariffa truffa? dai comitati in difesa dei consumatori. Non vorrei che anche in Irpinia, senza controllo alcuno, venga approvata una Tariffa idrica truffa per coprireil buco enorme esistente in Alto Calore Servizi, determinato da decenni di malagestione. Rimane al momento ancora tutta aperta la vicenda di Alto Calore Patrimonio, la società nata dalla sventurata scissione del Consorzio e messa qualchetempo fa in liquidazione. Che fine hanno fatto i suoi dipendenti? Corrisponde alvero che alcuni di essi operano per Alto Calore Servizi spa? Ai tanti interrogativi posti sono sicuro che riceverò pochissime chiare risposte.