Tragedia A16: Il dolore degli adolescenti irpini. La nota di Antonio Zizza

antonio zizzaAvellino –  Il tragico incidente avvenuto lo scorso 28 luglio sull’A16 dove hanno perso la vita 40 persone ha davvero scosso tutti che ancora oggi non si capacitano di quanto accaduto. Anche i giovani adolescenti irpini si raccolgono al dolore che i familiari delle vittime stanno provando in questo momento. Antonio Zizza è uno di loro ed in una nota inviata alla nostra redazione spiega quanto sia importante al giorno d’oggi il valore della vita.

Dopo qualche settimana dal terribile incidente verificatosi al km 32 dell’autostrada A16 presso la località del comune di Monteforte Irpino, ancora non si è colmato il dolore delle famiglie delle vittime e di tutti coloro che sono venuti a conoscenza del tragico evento. Ricordiamo che a bordo di quel pullman c’erano quarantotto persone, quarantotto vite umane, tra bambini, giovani e anziani, e solo nove di loro sono riuscite a salvarsi”.

“Io -spiega il giovane Antonio -  da semplice adolescente, riflettendo che molte persone tra le vittime potevano essere miei fratelli o mie sorelle rimango sconcertato e stupito da tale evento. Monsignor Pascarella (Vescovo di Pozzuoli), in occasione di quei tristi funerali si è espresso così:  «Di fronte a una tragedia, in cui sono state troncate tante vite umane, forte è lo sconcerto, è difficile parlare. Ogni parola detta può suonare banale, fuori posto o solo formale. Verrebbe solo di tacere o gridare il proprio dolore». Sull’accaduto nemmeno io ho niente da aggiungere, se non che confortare e dare coraggio alle famiglie delle vittime; ma sull’importanza della vita, dopo mesi di ricerca, ho da dire molte cose. La vita indipendentemente dalle varie etimologie, che a loro volta possono essere religiose, filosofiche o scientifiche, è qualcosa di “sacro”, qualcosa che tutti noi abbiamo; una delle fortune più grandi del mondo è quella di avere il piacere di viverla”. 

“Fortunatamente  - continua - anche se nel linguaggio quotidiano si è più comune utilizzare il termine “purtroppo” ,la vita non è mai costante, sembra non seguire mai un filo logico, comportandosi “sempre bene” o “sempre male”, ma un po’ come una pallina da ping pong è piena di sbalzi e, spesso ci sembra che sia “razzista” nei nostri confronti,  dimostrandoci dei lati oscuri che noi definiamo “negativi”.  Un noto autore italiano, vissuto tra il diciannovesimo e ventesimo secolo, Italo Svevo, nel suo più grande capolavoro ( La Coscienza di Zeno) definisce la vita così:  “La vita non è né brutta né bella, ma è originale!”.  Ed è proprio questa originalità a dargli il giusto significato, a dargli un valore di una notevole importanza. Ogni uomo è dotato di una sua originalità, indipendente dalla  società, dall’etica, dalla politica e dalla religione. La vita, la “costituzione” migliore che l’uomo potesse avere a sua completa disposizione,  rende ogni individuo diverso da un altro, ma nel medesimo tempo lo rende uguale.  Beh, che dire! È qualcosa di davvero straordinaria!”

“Spesso però, come il tragico evento accaduto recentemente in Irpinia, la vita è dolore, sofferenza, morte.  Ma dobbiamo capire che sono proprio queste tristezze a farci apprezzare e amare sempre di più la vita, magari utilizzando anche il famoso “carpe diem” oraziano, in cui si vive ogni giorno come se fosse l’ultimo.Tutti noi dobbiamo essere consapevoli che la nascita è un caso mentre la morte è una “triste situazione” che tutti dobbiamo affrontare; e, anche se spesso è dura da accettare, soprattutto quando si tratta di giovani vite, dobbiamo essere consapevoli che la morte è una componente della vita stessa, ed è proprio per tale motivo che nella sua tristezza c’è una sua gioia, la gioia dell’amore per essa.Vorrei concludere questo mio breve articolo con un estratto di una bellissima poesia di Madre Teresa di Calcutta, in cui la suora incomincia dicendo: “La vita è bellezza, ammirala. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne realtà. La vita è una sfida, affrontala. La vita è un dovere, compilo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è preziosa, abbine cura. La vita è ricchezza, valorizzala. La vita è amore, vivilo. La vita è un mistero, scoprilo. La vita è promessa, adempila. La vita è tristezza, superala. La vita è un inno, cantalo. La vita è una lotta, accettala. La vita è un’avventura, rischiala. La vita è la vita, difendila!…”Dopo questo breve estratto di Madre Teresa – conclude- lascio a voi l’ardua sentenza.  Solo una cosa voglio dirvi: “Amate la vita in tutta se stessa, utilizzando la chiave dell’amore e vi assicuro che sarete soddisfatti della vostra vita”.

 

Antonio Zizza