EleMenti 2013 “Fuori controllo”, dal 1 al 4 agosto nel Parco del Teatro Carlo Gesualdo

elementi_logoSta per terminare il conto alla rovescia per l’inizio di EleMenti 2013 “Fuori controllo”. Da domani, giovedì 1 agosto fino a domenica 4 agosto, nel Parco del Teatro Carlo Gesualdo l’associazione nata nel 2011 e presieduta da Felice Caputo, darà vita ad una quattro giorni dove momenti culturali e di riflessione si uniranno in un unico grande discorso che ha come filo conduttore quello del “bene comune”. «EleMenti – spiega Caputo – si presenta come un laboratorio aperto per le migliori eccellenze del territorio irpino, offrendosi come luogo ed occasione di incontro e fusione con le migliori realtà del panorama indipendente italiano. Teatro, danza, scrittura e musica passando per i temi dell’antimafia, della tutela del patrimonio ambientale e culturale. Fondamentale sarà il pomeriggio dedicato agli Stati generali delle associazioni e dei movimenti irpini, un’ampia discussione per porre collettivamente le basi di un nuovo modo di praticare cittadinanza attiva. Quello che rigetta il modello di gestione dei nostri spazi sociali intesi come scatole vuote da riempire sporadicamente con qualche evento. I beni comuni, dall’acqua, all’aria, alla terra, fino ad arrivare a strutture come l’ex cinema Eliseo, Villa Amendola, la Dogana, sono “cosa nostra”, cosa di tutti coloro che credono nelle potenzialità e nelle tante professionalità presenti da queste parti. I nostri beni comuni possono e devono trasformarsi in luoghi da cui riparte la rinascita culturale e civile della provincia, in cui produrre bellezza, con competenza e passione, capaci di creare “prodotti made in Irpinia”, da esportare nei circuiti di tutto il Paese».

Non poteva mancare, nel corso della conferenza stampa di presentazione tenutasi questo pomeriggio, un pensiero alle 38 vittime della strage della A16. All’indomani dell’ultimo saluto, resta un unico augurio: «che la giustizia chiarisca presto le cause di un simile disastro autostradale. Un elemento che certamente non restituirà alla vita le 38 persone decedute domenica scorsa, ma che servirà ad impedire in futuro il ripetersi di tali sciagure. L’unico risarcimento che lo Stato italiano può dare a queste famiglie piegate dal dolore, è dire parole chiare sull’accaduto e garantire quello che è un diritto imprescindibile, il diritto alla mobilità».