Castellarte – C’è attesa per l’arrivo di Franco Dragone

castellarteMercogliano – Seconda serata per Castellarte XX Festival Internazionale di Artisti in Strada che dedica il ventennale a “La strada” e con un cartellone da record con ben 26 spettacoli, mostre, installazioni, itinerari turistici, yoga, enogastronomia di qualità e tanto altro.
Solo per stasera si esibiranno: Sandro Joyeux, Dioniso Folk Band, Karmaregà e Lumanera. Joyeux è francese ma cittadino del mondo e musicista girovago tra Europa e Africa; migliaia di chilometri in autostop e ballate contaminate dalle atmosfere afro e i contenuti impegnati contro lo schiavismo e la discriminazione. Impegno sociale anche nella musica di Dioniso Folk Band e degli irpini Karmaregà e Lumanera che, dal versante del folk, rendono omaggio alle culture Meridionali e rivisitando la tradizione con sensibilità e contenuti aderenti alla contemporaneità.
“Il mio spettacolo “Va dove ti porta il piede” è più facile da vedere che da spiegare - dice Laura Kibel, uno dei grandi nomi di questa edizione di Castellarte – ho completamente stravolto la logica alzando i piedi verso il cielo e usandoli come burattini. A differenza di questi ultimi, però, sono vivi e possono recitare magnificamente; io uso i piedi anche per dire che con il teatro si può giocare con tutto, con quello che abbiamo davanti ogni momento, come i piedi! In Italia abbiamo la tendenza a pensare ai burattini come a uno spettacolo per bambini, non è così i burattini in alcuni paesi sono stati persino strumento di lotta al potere. Ho fatto i miei spettacoli anche in televisione, ho partecipato ad una fiction del Cirque du soleil, sempre all’estero però. In Italia la tv, anche quella dedicata ai piccini, è di una qualità non esaltante e io non voglio finire in un tritacarne mediatico che annulla la qualità, preferisco contesti come Castellarte, un festival importante che invita tanti artisti stranieri e ci da modo, così, di confrontarci e crescere”.
In programma fino a domenica 28 anche gli spettacoli di: Bapo, con la sua bicicletta acrobatica e le mille trombette attaccate sul costume di scena; il ventriloquo Dante Cigarini con il suo irriverente burattino, gli esilaranti acrobati americani Strange Comedy, la straordinaria Laura Kibel che trasforma mani e piedi in marionette, il fascinoso prestigiatore brasiliano Diogo Alvares che fa giochi incredibili con palle, sigarette ed altri oggetti; il sognante marionettista ungherese Bence Sarkadi; la contagiosa patchanka dei Guappecartò; il bizzarro dj set balcanico di Dj Pravda; l’allegria marciante della banda Takabum; i 13 eccentrici inglesi della Trans-Siberian March Band con l’anima puntata ad un Est favoloso e casinista; il contorsionismo e verticalismo di Irene Croce ed il vintage dei milanesi Sugar Daddy & Cereal Killers che swingano ricordando la Chicago dei gangster e del proibizionismo con un’energia urbana tutta contemporanea. Un cenno a parte lo merita colui che è già la star di questo Castellarte, parliamo di Eusebio Martinelli & Gipsy Abarth Orkestar. Martinelli, nato come trombettista accademico, ha suonato con grandi musicisti come: Vinicio Capossela, Negramaro, Marc Ribot, Mauro Pagani, Roy Paci, Mario Brunello, Frank London, Michelle Godard, Calexico e molti altri. Nel 2011 ha ideato e realizzato il progetto di musica gitana “Eusebio Martinelli and the Gipsy Abarth Orkestar”, producendo l’album “Gazpacho” distribuito da CDbaby che ascolteremo a Castellarte.
Cresce l’attesa per il “Premio Una Vita per l’Arte” che Castellarte consegnerà domenica 28 a Franco Dragone, co-fondatore del Cirque du Soleil ed oggi uno dei più grandi show-maker del mondo. A lui sarà consegnata una maschera teatrale in vetro realizzata dal M° Giuseppe Rubicco e montata su breccia irpina.
Grandissima ammirazione ha suscitato il ciclo di dipinti dal titolo “La Favola della Torre dell’Acqua” realizzato dal pittore irpino Giovanni Spiniello in occasione del ventennale di Castellarte e le installazioni di maiolica e led luminosi del partenopeo Roberto Lucariello.
Nel Mulino di Capocastello sono presenti due mostre: “Obiettivo Castellarte” con le foto di Antonio Bergamino e Francesco Chiorazzi e “Comunicando Castellarte” a cura di GrafistudioAssociati. Oltre a ciò l’antica struttura accoglie anche “Storia di strada e di strade”, il ciclo di conversazioni culturali che oggi, alle ore 20, ospiterà il botanico prof. Sandro Strumia, della Seconda Università di Napoli su “Diversità vegetale della catena del Partenio” e il dott. Sabatino Troisi, veterinario dell’Istituto di tutela della fauna Onlus su “Attività antropica e tutela ambientale”.
Il Mulino sarà anche, per un giorno, la sede della redazione del portale economico +Piueconomia Campania che vi svolgerà i suoi Salotti, intervistando, dalle ore 18 fino a notte, imprenditori, sindacalisti e protagonisti dello sviluppo dei territorio irpino.
Torna alle 19 lo yoga al tramonto del M° Michelangelo Melchionna di JayAnanda Yoga che, sull’antico Vagno di Capocastello, guiderà i presenti in un momento di rilassamento, pranayama (respirazione), canto di mantra e movimenti energetici. Sabato è anche il momento clou del cicloturismo con l’escursione organizzata da Elisabetta De Feo di Travel Store in collaborazione con Senzarotelle Amici della Bicicletta FIAB che si affianca alle altre di tipo tradizionale e trekking in collaborazione con Irpinia Trekking (per tutti gli itinerari prenotazioni al 392 8636024).
Ricca ed articolata la presenza degli artigiani, selezionati da Animarte, e l’offerta enogastronomica articolata in quattro Aree del Gusto, curate dai fratelli Grieco dell’Osteria I Santi e dall’Associazione Castellarte, dove assaggiare i piatti tradizionali del comprensorio del Partenio e il Taurasi, il Fiano di Avellino ed il Greco di Tufo, i tre vini DOCG irpini ormai apprezzati in tutto il mondo.
Informazioni dettagliate sul programma sul sito www.castellarte.it
“Siamo praticamente nati da Castellarte - chiosano Emilio e Federico Grieco dell’Osteria I Santi – che ci ha mostrato la bellezza di Capocastello e ci ha fatto venire in mente di poter aprire un bel ristorante qui. La sfida di questo ristorante di Castellarte è quella di mantenere la qualità che abbiamo nel nostro locale anche quando ci si confronta con i grandi numeri. La formula è ormai consolidata e siamo sempre orgogliosi e felici di poter mostrare le nostre ricette ma, soprattutto, l’eccellenza delle materie prime prodotte dal nostro territorio e dagli artigiani che lavorano nell’agroalimentare con l’amore trasmesso di generazione in generazione”.