Ad agosto la “rivoluzione culturale” dei casali di Montefusco farà tappa a Pratola Serra

Agorà_PIC_Pratola_Serra_003Pratola Serra – Domenica 21 luglio c.a.,  si è svolto un breve incontro tra Isacco Luongo autore di Compendio Santa Paolina, e la Dott.ssa Antonietta Gnerre, Presidente del Circolo Culturale Agorà di Pratola Serra. Questo stesso è avvenuto grazie alla speciale collaborazione del Prof. Domenico Sozio che, dopo aver letto il libro, ha permesso alle tesi di Luongo di diventare motivo di dibattito per un prossimo evento da organizzare proprio nella sede pratolana del Circolo Agorà. – Lo stesso Luongo Isacco ritiene che: – Pratola Serra è il luogo ideale; è la giusta vetrina per creare occasioni che promuovono la cultura nella valle del Sabato, tale località è la giusta location valida a creare quegli happening nei quali è possibile dar voce agli scrittori emergenti, sulla via del Capoluogo.

Nella stessa mattinata l’autore ha consegnato come gesto simbolico una copia di – Compendio Santa Paolina, alla Poeta e Scrittrice Antonietta Gnerre, precisando che: – Non si tratta del solito libro di storia civica, nel quale si tende ad esaltare il paese in oggetto; in realtà il libro che evidenzia con chiarezza cultura e devozione del luogo, si apre a temi di più ampio respiro che, coinvolgono
direttamente anche la gloriosa storia di Pratola Serra, e non solo quella. Ovviamente, il lavoro del Prof. Sozio e del suo “libro azzurro” Prati e Fiumi, ha ispirato “il serpeggiar dei Torrenti” di Isacco Luongo che, rappresenta un’analisi intelligente del passato e mira a far luce su quei luoghi di confine posti tra S. Paolina e Prata, e Pratola Serra, con documenti storici inediti, e interpretazioni “pragmatiche” che non perdono mai di vista la realtà storica di quella terra, che una volta fu centrale fucina di civiltà, e oggi risulta spaccata dai confini dei comuni appena detti. In conclusione dell’incontro, Luongo ha precisato – Il libro contiene un inserto: Montefusco Fatti & Misfatti; che
mette seriamente in discussione la “centralità di Montefusco”, e questo avviene con prove certe che, potrebbero se approfondite portare alla smentita storica del ruolo di Capoluogo di Montefusco.
Luongo Isacco precisa con franchezza (di marca Italiana), e senza mezzi termini: – Il Castagnetti approfittò del suo potere in Provincia per elaborare una sua reinterpretazione dei documenti di Francesco Scandone. Ma, una buona lettura dimostra tutt’altro. – E poi il Principato Ultra ebbe dalle 11 alle 14 città, questo implica che ebbe altrettante Province? È possibile che un patibolo a cielo aperto, ovvero una semplice Baronia fu il Capoluogo di quella Macro-Regione che includeva un’area così vasta? Risulta nelle carte la capacità d’aggregazione rispetto a luoghi più lontani dai suoi casali limitrofi? E che dire di Conza che fu l’unica Arcidiocesi metropolita del Principato Ultra; ricordo al lettore che, diversamente da Benevento, Conza apparteneva al Regno di Napoli, e fu sede dei Gesualdo e dei Mirelli-Carafa. E l’Avellino dei Caracciolo, che ruolo giocò in questo guazzabuglio di poteri? Tutto questo e molto altro ancora si trova sotto la copertina di Compendio Santa Paolina, senza dimenticare che Santa Paolina che nacque prima di Montefusco, fu “Madre–Civitas” del Borgo fortificato dei Montefuscoli, e le recenti scoperte sembrano confermare questa tesi che concorda con la teoria storica generale, secondo cui le civiltà nacquero a valle lungo i corsi d’acqua perenne, e solo dopo aver elaborato una civiltà ben organizzata in tali valli, poterono implementare l’incastellamento delle vette più impervie.

La data dell’evento è stata fissata salvo imprevisti per fine Agosto, verso il 20 del prossimo mese, a questa si giungerà con le migliori
energie, per ottenere un evento che potrà dare anche risposte qualificate in merito ai fatti storici che riguardano la Terra di San Felice, che fu una volta di Silla “il Felice”.