Santo Stefano del Sole, amianto nei disegni dei bambini
La strada sterrata che congiunge Santo Stefano del Sole a Volturara. Soltanto 300 metri in linea d’aria dalle prime case. La campagna di sensibilizzazione ambientale portata avanti da ‘L’Albero vagabondo’, espressa dalla fantasia dei bambini attraverso disegni e realizzata due anni fa in quella zona, messa ko dall’amianto. La denuncia dell’ennesimo scempio ambientale in provincia di Avellino, scoperto ieri nel territorio comunale di Santo Stefano del Sole, arriva dall’associazione no profit che attraverso iniziative di arte nel sociale è impegnata nella diffusione di una cultura ambientale sensibile contro lo sversamento di rifiuti in montagna, nei boschi, nei fiumi, nei laghi e nelle sorgenti. “Vogliamo precisare che il comune di Santo Stefano del Sole sostiene le nostre iniziative, infatti, ha già provveduto un paio di volte a far rimuovere i rifiuti individuati con una regolare gara d’appalto. Non sappiamo chi siano i responsabili di questo scempio, ormai è diventata consuetudine smaltire l’amianto in montagna a costo zero. Dal comune hanno assicurato un altro intervento, quello di inertizzazione dell’amianto in attesa dei fondi per poterlo rimuovere. Sarebbe importante insistere sulla catena di bonifica che è molto cara per i comuni e non prevede azioni complessive che facilitino i privati. Come associazione abbiamo proposto la predisposizione di telecamere a circuito chiuso nei valloni per poter individuare i responsabili degli sversamenti. Sui resti dello striscione e sui disegni dei bambini realizzati durante la campagna di sensibilizzazione promossa due anni fa dall’associazione, abbiamo trovato copertoni, una televisione, cemento andato a male e lastre di eternit, amianto, frantumato anche”, il commento amaro di Virginiano Spiniello, responsabile de ‘L’Albero vagabondo’. Dal 2008, l’organizzazione ambientalista porta avanti un progetto di sensibilizzazione itinerante nei paesi irpini, che prevede attraverso le ‘feste del colore’, il coinvolgimento dei bambini, con favole e disegni, per insegnare ai grandi che non si sversano rifiuti in montagna, perché oltre a non essere belli a vedersi, ritornano con le falde acquifere infettate e attraverso il vento che, giorno per giorno, sposta le particelle di amianto dove vuole, magari nel paese.(Flavia Squarcio- fonte Il Sannio Quotidiano- pubblicato il 23 aprile sull’edizione Irpinia)