“Gaspare Dalia è l’ultimo dei moschianesi che può decidere su chi debba o non debba fare politica nel nostro comune essendo unicamente il portavoce di un esponente politico, Sergio Pacia, che ad ogni elezione dalla quale è uscito sconfitto ha puntualmente abbandonato il suo elettorato rifiutandosi di rappresentarli in consiglio comunale. Pace, che parla per interposta persona, dia conto ai moschianesi per l’ evanescenza di una minoranza praticamente inesistente e latitante.” Anna Borrasi, esponente del Mir, replica così alle dichiarazioni del consigliere comunale Gaspare Dalia.

“Leggo divertita – aggiunge Borrasi – che Dalia/Pace mi definisce una “colonizzatrice”. Mente sapendo di mentire: la mia famiglia è una delle più antiche di Moschiano, mio nonno è stato sindaco, e la maggior parte dei miei interessi sono lì concentrati. Da anni sono impegnata nella realtà sociale e associativa locale dove, insieme a tante persone di buona volontà, lavoro nell’esclusivo interesse del mio paese sforzandomi di supplire alle mancanze di una politica distante dalle esigenze dei cittadini.”

“Dalia, invece, pretende di dare lezioni, di esprimere giudizi, facendo da garante a chi si nasconde. L’uomo che diserta l’aula consiliare, parte per una vacanza durante le elezioni nazionali, ma si organizza in netto anticipo per la possibilità di raggiungere la poltrona. Senza mai parlare dei problemi reali della comunità . Lui fa parte di uno schieramento politico che per anni è stato latitante, che ha letteralmente abbandonato il suo elettorato, nonostante abbia perso le elezioni per pochi voti, ma che oggi cerca nuovi apparentamenti… A lui vitali”, chiude Borrasi.

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