Bisaccia, piano di insediamento produttivo: pronto il bando

BisacciaDare nuovo sprint all’economia locale, puntando su impresa e produttività e catalizzando nuovi investimenti sul territorio. Con questo scopo, l’amministrazione comunale di Bisaccia, guidata da Salvatore Frullone, ha presentato un bando relativo al piano di insediamento produttivo in località Bucci. Saranno sette i lotti oggetto di gara pubblica. La scadenza per la presentazione delle offerte è stata fissata per il  prossimo 28 febbraio. Il prezzo di cessione delle aree è stato stabilito in quattordici euro e cinquanta centesimi  al metro quadrato di superficie fondiaria.  L’area  interessata si trova in una zona strategica. E’ infatti   in una posizione baricentrica  tra Puglia e Basilicata, distante soltanto sette chilometri dal casello di Lacedonia, autostrada A16 Napoli – Bari, e molto vicina all’Ofantina bis, nel tratto che collega Salerno a Reggio Calabria. I lotti dovranno prevedere al proprio interno aree verdi con superficie minima pari al 20% della superficie fondiaria, nonché spazi per parcheggi privati di autoveicoli al servizio dell’insediamento in misura non inferiore al 10% della superficie fondiaria. Nelle aree destinate agli insediamenti produttivi potranno trovare spazio laboratori artigianali e per lavorazioni finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, magazzini e depositi, silos, impianti tecnologici al servizio dell’industria, attività di riparazione, manutenzione e assistenza tecnica e strettamente collegate al processo produttivo industriale ed artigianale. E ancora, secondo quanto previsto dal bando predisposto dall’amministrazione comunale, nell’area pip potranno insediarsi rimesse di automezzi industriali e per autovetture, in quest’ultimo caso, però, soltanto se collegate con autofficine, attività commerciali di media distribuzione,  compatibilmente con il piano urbanistico commerciale. Tali attività potranno essere gestite da soggetti pubblici o privati in forma singola e associata. Preclusioni, invece, per tutte quelle attività che potrebbero essere fonte di inquinamento sia  con scarichi liquidi e gassosi, sia con rumori superiori ai valori previsti dal piano di zonizzazione acustica, e che prevedono deposito e manipolazione di materie infiammabili e pericolose.(Flavia Squarcio- fonte Il Sannio Quotidiano- edizione Irpinia)