Calitri diventa il ‘paese dei matrimoni’

calitriSi interrogava su  Che coss’è l’amor, anni fa, Vinicio Capossela, in una sua nota canzone. E in attesa di una risposta a dare  consistenza e a  definire il sentimento, ha pensato bene di celebrare la forma più tipica in cui si esprime l’amore, legandola  al suo paese d’origine: Calitri. Il centro dell’Alta Irpinia sarà infatti il ‘paese dei matrimoni’. Da un’idea del noto cantautore, un progetto sviluppato dall’assessorato alla cultura del comune di Calitri, guidato dal giovane Giuseppe Di Guglielmo. Con molta probabilità entro l’estate, si potrà cominciare a stilare il programma del ‘festival dei matrimoni’, una due giorni dedicata al matrimonio tipico calitrano e alla sua evoluzione nell’arco temporale che va dal 1940 al 1980,  immortalato con una mostra fotografica composta dalle varie immagini dell’epoca e ritmato dalle melodie matrimoniali della ‘Banda della Posta’. Oltre al matrimonio tipico calitrano, il festival dei matrimoni proporrà un concorso internazionale: una carrellata video di riti nuziali di tutto il mondo e una  giuria con il compito di decretare    il vincitore. Durante la sezione internazionale del festival dei matrimoni, l’intrattenimento musicale sarà affidato a musicisti greci o dei Balcani, specializzati in melodie da cerimonia, con lo scopo, secondo quanto riferito da Di Guglielmo, di creare una sorta di gemellaggio tra la tradizione matrimoniale dell’Alta Irpinia, terra di confine e di emigrazione, e quella di altre culture. Per la realizzazione del progetto, il comune ha partecipato al bando del Gal Cilsi, misura 313 del Psr per lo sviluppo rurale, che prevede un finanziamento fino ad un massimo di 40 mila euro per l’organizzazione di eventi culturali. L’iniziativa rientra nell’ambito del ‘Calitri Film Festival’, che in definitiva sarà soltanto una sorta di spin off di questa curiosa manifestazione. Ma com’era il matrimonio calitrano e come è nata l’idea di trasformare Calitri nel paese dei matrimoni? “Il matrimonio tipico calitrano non poteva prescindere da musica, lunghe tavolate e da alcuni piatti tipici, come ad esempio le  ‘cannazze’, cioè una pasta tipica del paese, con il ragù e la carne. L’idea, partita da Vinicio Capossela, che avrà un ruolo ancora da definire, probabilmente di direttore artistico del festival, si è sviluppata osservando la sala dell’Eca di Calitri, punto di ritrovo per la vita sociale, culturale e civile del paese. In quel posto sono stati celebrati tutti i matrimoni a partire dagli anni ’40 e fino al 1980. In quella grande sala i ragazzi si incontravano, ballavano, era un po’ l’unico centro di aggregazione. Abbiamo deciso di puntare su questo progetto, quindi ‘Calitri paese dei matrimoni’ per dimostrare che le zone interne e rurali possono avere nuova vita grazie alla cultura. Un festival di questo tipo potrà sviluppare il turismo e mettere in luce le nostre tipicità, come l’enogastronomia e la ceramica. E se si crea sviluppo sul territorio, i giovani avranno un motivo per restare a Calitri”, così Giuseppe Di Guglielmo.(Flavia Squarcio- fonte Il Sannio Quotidiano- edizione Irpinia)