Uffici del giudice di pace, i sindaci protestano contro i tagli

tribunale di Ariano- F1Si susseguono i commenti dei sindaci irpini alla notizia ufficiale della soppressione da parte del ministero della giustizia degli uffici del giudice di pace. Nel circondario di Ariano, gli uffici interessati sono quelli di Grottaminarda,Mirabella Eclano e  Castel Baronia. In quello di Sant’Angelo, invece, gli uffici di Calabritto, Calitri, Frigento,Lacedonia e  Montella. Risultano nell’elenco degli uffici soppressi, anche quelli di Cervinara, Chiusano San Domenico, Lauro e Montoro Superiore. Ad aprire il giro di valzer del disappunto, il sindaco di Grottaminarda, Giovanni Ianniciello: “Sono disposto a contribuire per il mantenimento della struttura, avevo inoltrato anche una nota al ministero ma non mi hanno fatto sapere nulla, queste spese devono essere preventivate in bilancio”. “Siamo disorientati e meravigliati, avevamo deliberato in senso favorevole al mantenimento della struttura facendoci carico delle spese ma il ministero non ha considerato la nostra proposta”, le parole del sindaco di Mirabella Eclano, Vincenzo Sirignano.  Si inserisce Carmine Famiglietti, sindaco di Castel Baronia: “Purtroppo è l’ennesimo scippo al nostro territorio, siamo costretti a subire tagli e problemi, purtroppo non sempre le amministrazioni hanno la copertura finanziaria necessaria al mantenimento di tali strutture”. “Non siamo certamente soddisfatti per questa decisione che viene dall’alto, vogliamo elaborare una controproposta. Senza l’ufficio del giudice di pace e senza il tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi, saremo privi di qualsiasi riferimento giuridico sul territorio, magari anche con ricadute sull’ordine pubblico. Mentre a Roma si spende e spande, ci si ricorda di noi soltanto quando si parla di tagli, di ricerca petrolifera e trivellazioni, di discariche”, le parole del vicesindaco di Calitri, Antonio Metallo. L’organismo unitario dell’avvocatura considera inopportuno tale provvedimento, in un momento in cui sono state sollevate questioni di legittimità costituzionale della riforma della geografia giudiziaria.  “Sarebbe opportuno attendere la decisione della Corte Costituzionale prima di avviare il procedimento di revisione dei giudici di pace, che è il più devastante di tutti perché interessa 675 uffici in Italia”, così Marcello Luparella, delegato Oua.(fonte Il Sannio Quotidiano)