Tarantella montemaranese, una tradizione millenaria studiata da Lomax e Pasolini

Tarantella di Montemarano- F5- pezzo 5- master 16Non la pizzica salentina. E nemmeno la tarantella napoletana. Questa volta, si tratta della cugina irpina protagonista del carnevale. Si, proprio lei, la tarantella montemaranese. Il ballo simbolo della comunità di Montemarano , ritmo coinvolgente scandito dai suoni di fisarmonica, tamburello e clarinetto, ha alle spalle una tradizione millenaria. Anche Alan Lomax e  Pasolini hanno studiato la simpatica cugina della pizzica salentina. E  proprio la tarantella montemaranese  sarà protagonista delle battute finali  del carnevale.  Sabato 9, domenica 10, lunedì 11 e martedì 12 febbraio,a Montemarano, i festeggiamenti partiranno proprio con lezioni di tarantella montemaranese, e poi serate danzanti, visite guidate ai musei e alle cantine con degustazione. Il 17 febbraio, gran finale con il tradizionale ‘carnevale morto’. Il programma dettagliato è disponibile sul sito del comune. “Il carnevale di Montemarano è tutto da vivere, bisogna venire qui con la predisposizione a lasciarsi andare e farsi coinvolgere. Montemarano è il carnevale e con una delibera abbiamo riconosciuto il valore immateriale di questa antica festa tradizionale. Ha un significato profondo: l’azzeramento sociale e la rivalsa dei ceti più semplici.  In questa giornata è possibile procedere al cosiddetto ‘sfottò’ e le strofe della tarantella, ritmate da melodie coinvolgenti, non sono altro che un prendere in giro i potenti. Il rito del carnevale morto, con relativo corteo, falò del fantoccio che rappresenta il carnevale e immancabile tarantella, simboleggia la fine e un  nuovo inizio gioioso. Chi viene in paese, poi, oltre a godere del bellissimo carnevale, troverà un’ottima accoglienza”, le parole del sindaco di Montemarano, Beniamino Palmieri. (fonte Il Sannio Quotidiano)