Ceramica arianese, Luigi Russo lancia il grido d’allarme

ceramica arianeseLe botteghe dei ceramisti arianesi sarebbero in difficoltà. Ariano ‘città della ceramica’ non avrebbe predisposto le misure necessarie per tutelare la sua antica tradizione. A lanciare il grido d’allarme, uno dei ceramisti più noti del Tricolle, Luigi Russo: “ La storia si ripete. Come succedeva tra il 1950 ed il 1951, a causa di calamità naturali, incapacità dei ceramisti per un miglioramento delle proprie fornaci, ormai obsolete e superate, e l’assoluta mancanza di seri provvedimenti da parte delle varie istituzioni, ancora oggi Ariano rischia che le sue botteghe di ceramica chiudano.  In questi ultimi tempi che cosa ha fatto l’amministrazione  comunale per promuovere questa antica tradizione? Con amarezza bisogna constatare che purtroppo non ha fatto nulla: non ha riunito, nemmeno  una volta, la commissione per il disciplinare, danneggiando tutti i ceramisti che avrebbero potuto ottenere il marchio D.o.c.. Sono rimasti al palo i lavori ai Tranesi, sede delle antiche fornaci, fonte di attrazione per i turisti e volano economico per il paese. Il museo della ceramica vive uno stato di degrado assoluto. Infatti, con il pensionamento dell’ex direttore Ottaviano D’Antuono,  il museo è diventato un contenitore vuoto, tetro, senza anima e senza prospettive di rinnovamento.