Domenica: un libro a farci compagnia. L’incertezza dei sogni , di Roger Callois

copLa veglia e non il sonno è la discussa protagonista de L’incertezza dei sogni di Roger Callois, un testo che attraversa e supera la barriera di una dimensione onirica legata ai soli sogni ad occhi chiusi.

Quali sono le ragioni che ci spingono  a credere che “ quando siamo svegli” non stiamo sognando?                          

Chi ci assicura che  la natura dei sogni non sia ,al contrario, proprio quella che viviamo ad occhi aperti?

Questi, gli interrogativi di fondo. E, nel dilemma di questo irresolubile dissidio, Callois cambia continuamente la scena: l’onirico e il reale si intersecano, si sovrappongono, si intrecciano, si confondono ribaltando i piani  della narrazione. Come nella Vita. E  la Vita si dispiega come in una trama filmica, in una avvincenteopera di flashback e di sostituzioni , che  innestano il Sogno  nella Realtà.

Il sogno: un altro che è dentro di noi e sgretola ogni nostra certezza legata all’idea della sola veridicità del reale. Siamo viaggiatori che incontrano se stessi nella dimensione onirica. Un altro sé , undoppio che , in un universo senza Tempo vive un’altra vita, non  meno vera di quella  delle ore e dei giorni  incontrati nella veglia.

Ma, il turista che viaggia nel sogno è un temerario . E  non può programmare il momento del risveglio. A differenza di chi –da sveglio – può decidere se e quando abbassare le palpebre per riposare: “Per me i sogni hanno appena più senso delle forme delle nuvole o dei disegni sulle ali delle farfalle. Non annunciano e non rivelano nulla. La loro stessa esistenza è già piuttosto imbarazzante. D’altronde, possono benissimo essere illusori senza che la realtà lo sia altrettanto. Ma poiché risulta inevitabile confonderli con la realtà, almeno mentre si sogna, non si può esser certi, quando non si sogna, di non confondere la realtà con essi”. 

Una magistrale  e affascinante rivisitazione dell’ignoto, in cui  Callois  traspone l’asse del ragionamento,concentrando l’attenzione sulla possibile irrealtà del reale: chi ci assicura che sia la realtà, e non il sogno, ad essere irreale?  L’onirico non è un mondo da interpretare con il linguaggio della veglia, da decodificare con le coordinate della sola  logica.

E’ anch’esso una parte della nostra esistenza . Non differisce dal reale.

Ed è perciò  una dimensione da vivere,  un ‘luogo’ da  visitare  abbandonandosi alla suggestione di un viaggio sognante che sia  simile al vero.

D’altronde…come essere certi che alcuni ricordi confusi , immagini sbiadite  o particolari  sensazioni che tornano alla mente, siano reminiscenze dei sogni e non  cose realmente accadute?

Quante volte la Memoria restituisce  scene che ci sembrano  già viste , o fa riaffiorare al cuore emozioni già provate ?

 Le abbiamo sognate o solo già  vissute ? Quelle scene, quelle emozioni…  dove le abbiamo già vissute : nel sogno o nella realtà? La potenzialità del sogno è proprio  quella di attraversare un oltre : il sogno è ’ già oltre ! Precorre la ‘fisicità’ dei movimenti, delle azioni, degli spostamenti .

 “… La memoria non è fedele . Dimentica. Confonde. Sbaglia sul contesto. Altera o traspone le situazioni. I particolari svaniscono. Col passar del tempo i ricordi diventano sempre più scarni e meno distinti”.

Così , secondo Callois, non esiste una distinzione netta tra ciò che abbiano sognato e quello che abbiamo,  invero, vissuto nella realtà . Al punto tale che spesso, quando affiorano ricordi  indistinti che – pur nella vaghezza dei particolari – sappiamo aver vissuto, affermiamo: “ Devo aver sognato!”.

Dobbiamo perciò ammettere che la memoria non ha la certezza di poter  distinguere nettamente  i ricordi dei sogni da quelli della realtà e perciò l’onirico, può ingenerare in noi il sospetto che sia il reale ad essere irrealtà .

In questo modo  Callois – sottraendolo  alle interpretazioni psicoanalitiche e ad altri tentativi di decodificazione – restituisce  il sogno al mondo dell’ inconoscibile e dell’ignoto . Al mistero  originario e irriducibile cui esso appartiene. Che è simile all’essere nel mondo  in cui viviamo, inconsapevoli di cosa potrà accaderci tra un secondo.

“ Il vero nocciolo della questione non è tanto quello di confondere il sogno con la realtà, quanto di scoprire per quali ragioni, quando siamo svegli, possiamo ritenerci a buon diritto, persuasi che non stiamo sognando”.                            

L’incertezza dei sogni: un libro intrigante…da leggere tutto d’un fiato, a farci buona compagnia in una domenica di pioggia!

Raffaella Luise