Montefredane – I cittadini imbracciano le pale e liberano strada da fango

foto_4Montefredane – Il  comitato di cittadini “Cambiamo Montefredane” comunica quanto segue:

Alcuni cittadini di Montefredane, a causa del mancato intervento dell’Amministrazione comunale, si sono visti costretti ad imbracciare le pale e liberato dal fango Via Santa Lucia. Infatti, la principale strada della frazione Arcella, che la collega al paese, è chiusa al traffico in seguito alle abbondanti piogge degli ultimi giorni. Le abbondanti masse d’acqua cadute hanno trasportato detriti e fango, tali da impedire la circolazione dei veicoli.

L ‘Amministrazione comunale di Montefredane ha emesso l’ordinanza di chiusura della strada, senza però provvedere alla rimozione del fango. La strada, intanto, è chiusa da alcuni giorni, per questo i cittadini, al cospetto dell’immobilismo del governo municipale, hanno deciso di armarsi di pale per liberare la sede stradale per consentire il transito ai residenti della zona.

Un’iniziativa che ha suscitato le ire del sindaco Valentino Tropeano, che ferito nell’orgoglio di amministratore “efficiente”, ha inviato sul posto il maresciallo dei vigili urbani per intimare ai residenti di mettere via le pale. All’alt del comandante, i residenti non hanno che potuto smettere di lavorare, mentre era già stata libera parzialmente la carreggiata.

Eppure, l’iniziativa di adoperarsi per la rimozione del fango era stata assunta, dopo che ancora una donna era rimasta in panne con la propria auto all’interno della pozzanghera, mentre stava rincasando. In sostanza, il disagio della strada chiusa ha animato i buoni propositi dei residenti che hanno tentato di sopperire all’immobilismo degli amministratori. Ad oggi, si constata che la strada ancora non è stata pulita, e per questo non mancano lamentale e contestazioni da parte dei residenti.

Ma a richiedere interventi di pulizia dai detriti sono anche i cittadini di Bosco Magliano che da alcuni giorni non trovano accesso alle proprie abitazioni e fondi agricoli. La strada che collega via Cappella alla località Costa è impraticabile, in quanto la furia delle acque piovane hanno aperto vere e proprie voragini nel manto stradale, portando via pezzi interi di asfalto. Nonostante ciò, tale strada non è stata transennata con l’affissione di un ordinanza di chiusura al traffico.

E’ evidente che alla luce dei fatti esposti si rende necessario nonchè urgente un cambio di rotta politica ed amministrativa. Montefredane non può immaginare di primeggiare in Italia in negativo, ovvero per non essere in grado di garantire un minimo sicurezza ai cittadini. Ipotizziamo che un’ambulanza non fosse riuscita a prestare il proprio soccorso dopo una chiamata di emergenza proveniente dalle strada in questione, provocando il decesso di una persona, la responsabilità su chi ricadeva?

Il sindaco Valentino Tropeano, forse, ignora i dispositivi della legge n. 225 del 1992 che all’art. 15 comma 3 e 4 recita: “Il sindaco  e’  autorita’  comunale  di  protezione  civile.  Al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del  territorio  comunale,  il sindaco assume  la  direzione  e  il  coordinamento  dei  servizi  di soccorso e di assistenza alle popolazioni  colpite  e  provvede  agli interventi necessari dandone immediata comunicazione al prefetto e al presidente della giunta regionale”. Il successo comma aggiunge: “Quando la calamita’  naturale  o  l’evento  non  possono  essere fronteggiati con i mezzi a disposizione del comune, il sindaco chiede l’intervento di altre forze e strutture al  prefetto,  che  adotta  i provvedimenti di competenza,  coordinando  i  propri  interventi  con quelli dell’autorita’ comunale di protezione civile”.

Basta adoperarsi come indicato dalla legge, senza attendere la manna dal cielo. Però – qualora il sindaco Tropeano non riesca proprio – perlomeno non impedisca alla coscienza civica dei cittadini di esprimersi liberamente.