Acque irpine – Rossano “Perchè il Commissario Ato Colucci vuole affidare il caso all’Alto Calore?”
Avellino - Claudio Rossano ci manda il seguente comunicato:
“Nella tormentata vicenda delle acque irpine e della loro depurazione colgo con estremo stupore l’appello fatto in questi giorni dal Commissario dell’ATO Calore Irpino Colucci affinché il servizio idrico integrato venga affidato dalla Regione alla società per azioni Alto Calore Servizi. Il Colucci ricorda di aver avuto da pochi giorni il via libera dalla Regione per la Valutazione Ambientale Strategica degli interventi relativi al Piano d’Ambito, che – è bene ricordarlo – fu “stranamente” adottato nell’ultima assemblea ATO del lontano dicembre 2012. L’aggiornamento del piano prevedeva un lungo elenco di interventi programmati nel trentennio 2013 – 2043 per l’importo di un miliardo e 645 milioni di euro. ( si … avete letto bene … un miliardo e 645 milioni di euro !) Di fronte ad una cifra così enorme ognuno sarebbe portato a pensare che le cose erano state fatte con il massimo scrupolo, recependo quelli che erano i dati trasmessi dai comuni. Ma leggendo la “Relazione Sintetica“ del Piano emergono alcuni inquietanti dati: in provincia di Avellino aveva fornito dati l’89,7 % dei Comuni, in provincia di Benevento solo il 64,1 %; E veramente drammatico è il dato che emerge da tale relazione sintetica: il servizio di depurazione è effettuato infatti solo per il 56 % degli abitanti ricadenti nel territorio dell’ATO 1. E molte volte tale servizio non rispetta nemmeno i parametri di legge in quanto i depuratori non sono a norma. Come ben sanno tutti i tecnici che si interessano di queste vicende, la Valutazione Ambientale Strategica VAS andava fatta ben prima dell’adozione del Piano d’Ambito. Il 5° comma dell’art. 11 del D.Lgs. n. 152/2006 dispone infatti che la VAS costituisce parte integrante del procedimento di adozione ed approvazione dei piani e stabilisce conseguentemente che “i provvedimenti amministrativi di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica sono annullabili per violazione di legge”. Né quell’aggiornamento del Piano d’Ambito, adottato dall’Assemblea ormai decaduta, può essere ora adottato dal Commissario Colucci, in quanto il Consorzio obbligatorio di funzioni è stato posto in liquidazione con delibera G.R. del 27/12/2012 , privando il Colucci dei poteri relativi all’adozione del Piano. E davvero sono incomprensibili le ultime dichiarazioni del Commissario Colucci che, invece di tenersi in una posizione super partes in questa vicenda che riguarda l’affidamento di un servizio del valore di decine di milioni di euro all’anno, sponsorizza l’affidamento in house alla società Alto Calore Servizi spa, oggi in evidente stato di disagio economico, con una situazione debitoria salita nell’ultimo anno a 108 milioni di euro. Nè – come sanno tutti coloro che si interessano di queste vicende – è possibile l’affidamento in house ad Alto Calore Servizi spa, in quanto i comuni che ad essa aderiscono non sono coincidenti con quelli del territorio dell’ATO 1 ma soprattutto per il suo stato di grande sofferenza economica. Ma forse si vogliono scaricare sulla Regione – che pure ne ha tantissime – molte responsabilità e soprattutto i tanti debiti accumulati da Alto Calore Servizi spa dalla sua costituzione ad oggi. Sui debiti di questa società è bene fare alcune considerazioni a ritroso nel tempo. Come non ricordare la strana vicenda dello sdoppiamento del vecchio consorzio Alto Calore in due società (Alto Calore Patrimonio e Alto Calore Servizi)? E a beneficiare di quell’ardito sdoppiamento furono proprio gli strapagati consulenti che si inventarono un algoritmo, col quale Alto Calore Servizi finanziava di fatto Alto Calore Patrimonio. Ha mai voluto indagare qualcuno su quello strano algoritmo ideato da chi oggi siede in Parlamento? Ha mai voluto indagare qualcuno sugli sperperi avvenuti in Alto Calore Patrimonio spa, società talmente inutile da essere stata posta poi in liquidazione, dopo ardite costituzioni di ulteriori società ( Alto Calore – Blue Energy ) ? Basterebbe considerare il valore patrimoniale assunto nel tempo da Alto Calore Patrimonio per comprendere le tante irregolarità commesse: all’atto della sua costituzione il suo valore determinato in assemblea era di 100.000. euro; dopo qualche mese, senza neanche il voto assembleare, ma con una semplice dichiarazione fatta dinanzi al notaio, il valore patrimoniale passò ad euro 579.047; nel settembre 2004 il valore patrimoniale fu stimato in euro 96.136.891. ovvero 960 volte il valore iniziale. Ho più volte scritto e ricordato che nemmeno nelle società del Monopoli o nella Paperopoli di Zio Paperone si verificavano tali aumenti iperbolici. Ha mai esaminato il Commissario Colucci questi interessanti dati societari ? Corrisponde al vero il fatto che molte spese di Alto Calore Patrimonio sono state caricate nel tempo nei bilanci di Alto Calore Servizi e che tecnici della società patrimoniale hanno esplicato la loro opera per la società AC servizi ? Come non ricordare il condono tombale per diversi miliardi di lire col quale “stranamente” Alto Calore Servizi spa pagò irregolarità gravissime commesse dal vecchio Consorzio Idrico, che non aveva le caratteristiche giuridiche per fruire di tale condono? Come non ricordare le centinaia di assunzioni avvenute senza concorso in Alto Calore Servizi, società per azioni costituita tutta da enti pubblici ? E la stessa Regione Campania aveva all’epoca intimato a non compiere assunzioni nelle società acquedottistiche in quanto era in corso una riforma dell’intero settore. Ma tale diffida non fu tenuta in alcun conto anche perchè molte di quelle assunzioni erano finalizzate ad ottenere consenso elettorale. Se tali assunzioni non fossero avvenute oggi le condizioni economiche di Alto Calore spa sarebbero forse floride. Ma credo che presto qualcuno provvederà a far luce su queste vicende contabili, anche perché di recente alcune forze sindacali hanno deciso di interessare la Procura di Avellino per vicende relative alla trasparenza amministrativa ed in particolare per la convenzione di fornitura di energia elettrica eseguita negli ultimi anni dalla società Gala spa. Secondo le forze sindacali la società Gala avrebbe emesso un decreto ingiuntivo di circa 13 milioni di euro con devastanti conseguenze sulla situazione retributiva dei dipendenti. Purtroppo la trasparenza amministrativa nel settore idrico è quasi sconosciuta. Agli ignari cittadini che volessero sapere quanto avviene nel limpido mondo delle acque irpine suggerisco la simpatica lettura di queste due pagine dedicate alla “trasparenza” :”
http://trasparenza.bussolapa.it/ATOCALOREIRPINO/trasparenza.aspx?idmenu=27
http://www.altocalore.eu/html/html_chi_siamo/trasparenza/personale.aspx