Ospedale Solofra – Violazione norme legislative ordinarie e contrattuali, la nota dell’Usb
Avellino – “La scrivente Organizzazione Sindacale, con il presente scritto, vuole esporre a codesti Spett.li Organismi di vigilanza, Direzione Territoriale del Lavoro di Avellino e Corte dei Conti della Campania, le gravi violazioni perpetrate, in danno dei Lavoratori tutti dell’Azienda Sanitaria Locale di Avellino, ed in particolare dei Lavoratori del Presidio Ospedaliero di Solofra, dal management aziendale e da tutti i vertici aziendali che hanno responsabilità diretta nella compilazione e sottoscrizione dei turni di lavoro delle diverse articolazioni operative e/o unità operative dell’Azienda, ivi comprese le responsabilità dei dirigenti sanitari e amministrativi del Presidio Ospedaliero di Solofra”. Questo quanto dichiarato nella lettera dell’Unione Sindacale di Base in merito alla violazione norme legislative ordinarie e contrattuali, concernenti il monte ore settimanale del lavoro ordinario, e degli istituti del lavoro straordinario e della pronta disponibilità. La nota è rivolta alla Direzione Territoriale del Lavoro di Avellino, alla Sezione Giurisdizionale per la Campania – Corte dei Conti, al Presidente della Giunta Regione Campania e Commissario ad Acta per il piano di rientro Sanità Campana – On. Stefano Caldoro, al Sub Commissario regionale per l’Attuazione del Piano di Rientro Sanitario Dr. Mario Morlacco.
“Le principali violazioni riguardano:
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Il mancato rispetto del riposo biologico previsto dalle normative in vigore (in alcune realtà operative sia i medici che gli infermieri riposano dopo oltre 24 ore di lavoro continuato), intercorrente tra una turnazione e l’altra successiva;
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Il mancato rispetto del riposo settimanale (anche qui sistematicamente il riposo in alcune realtà operative viene osservato dopo 15 giorni di lavoro continuativi) previsto dalle normative in vigore;
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I turni di servizio di diverse unità operative, sono compilati in difformità dalle normative vigenti e dalla stessa contrattazione collettiva aziendale, con la conseguenza che i lavoratori sono sottoposti a turni stressanti, che non riescono a garantire il necessario e dovuto recupero psico-fisico al fine di una idonea e qualificata attività professionale;
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I turni di servizio di alcune unità operative vengono sottoscritti dai dirigenti medici, con l’inclusione del lavoro straordinario, anche in assenza della volontà del lavoratore;
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Il superamento dei tetti massimi individuali previsti dalle normative in vigore per lo svolgimento di lavoro straordinario;
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Il superamento delle quote individuali dei turni di pronta disponibilità, con gli annessi richiami in servizio per lavoro straordinario previsti dalla contrattazione collettiva, con grave pregiudizio della qualità dell’attività professionale da garantire all’utenza;
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Un illegittimo utilizzo dell’istituto A.L.P.I. (attività libera professionale intramoenia) e delle prestazioni aggiuntive, queste ultime effettuate dalla dirigenza medica e pagate con 60 € l’ora, in evidente violazione di norme nazionali e regionali, per coprire surrettiziamente turni di servizio ordinari, nelle varie Unità Operative di tutti i Presidi Ospedalieri dell’Azienda in esame, anziché concorrere alla riduzione delle liste di attesa per le prestazioni ambulatoriali. Anche in questo caso i turni in A.L.P.I. e le prestazioni aggiuntive, si sommano molte volte ai turni di servizio ordinari causando la permanenza in servizio dei dirigenti medici, coinvolti per oltre 24 ore con una caduta verticale della qualità dell’attività professionale da garantire all’utenza e con grave pregiudizio per la salute dei cittadini, che inconsapevoli si affidano alle loro cure: tutto ciò si aggrava quando si tratta dei turni di servizio nei Pronto Soccorso o nelle sale operatorie. Inoltre, dall’attività A.L.P.I. viene accantonato, come previsto dalle norme, un fondo dedicato al Personale del Comparto nella misura del 5% dell’attività annuale, mai utilizzato da quanto si evince dalle sedute di contrattazione decentrata, il cui totale ammontare attuale è ampiamente divergente dalle aspettative logiche, derivanti da un semplice calcolo matematico.
La scrivente Organizzazione Sindacale fa presente che in diverse occasioni ha sollevato la esposta problematica al management aziendale e al Dirigente del Servizio Gestione Risorse Umane dell’Azienda chiedendo un intervento riparatore per l’eliminazione di tutte le esposte violazioni.
Con l’ultima protesta effettuata presso il Presidio Ospedaliero di Solofra culminata con la proclamazione dello stato di agitazione, con conseguente relativo incontro in Prefettura con esito negativo. A tutt’oggi, il Datore di Lavoro, così inteso anche per le implicazioni che riguardano le violazioni della normativa in materia di salute e sicurezza del lavoro, Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, non ha inteso riscontrare le nostre lagnanze, né ha effettuato alcun intervento riparatore delle violazioni esposte e tuttora in essere.
Pertanto si chiede a codesti Organismi di Vigilanza – Direzione Territoriale del Lavoro di Avellino e Corte dei Conti della Campania, di intervenire con gli strumenti ispettivi di cui dispongono al fine di ottenere il ripristino di condizioni lavorative dignitose e nel rispetto delle normative in vigore e per ottenere il miglioramento della qualità delle prestazioni.
Nella vicenda vi sono evidenti possibilità di gravi sperperi e di non corretto utilizzo di denaro pubblico, per cui si invoca anche la eventuale azione per responsabilità personale di funzionari ed uffici che si fossero resi responsabili dei fatti in presenza di accertamenti che ne confermino l’esistenza. La scrivente O.S. si rende disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti in merito a quanto esposto, ed a fornire ogni documentazione in suo possesso certamente utile per l’accertamento dei fatti e di eventuali responsabilità.