Filctem Cgil, al via il congresso nazionale
Da martedì 8 e fino a giovedì 10 aprile 2014 si terrà a Perugia (presso il Centro Congressi dell’hotel “Giò” – via R.D’Andreotto, 19) il 2° Congresso nazionale della Filctem-Cgil (527 le delegati e i delegati chimici, tessili, dell’energia e delle manifatture provenienti da tutta Italia, in rappresentanza di oltre 232.000 iscritti).
Preceduta dalla proiezione di un video e da un monologo teatrale avendo a tema la contraffazione nei nostri settori “Tutto quello che sto per dirvi è falso” interpretato dall’attrice Tiziana Di Masi, l’assise congressuale sarà aperta nel pomeriggio di martedì 8 aprile (ore 15,30) dalla relazione introduttiva di Emilio Miceli, segretario generale Filctem-Cgil, e conclusa giovedì 10 dall’intervento di Elena Lattuada, segretaria confederale Cgil. Numerosi gli ospiti previsti, da rappresentanti istituzionali e del mondo imprenditoriale, agli interventi di Femca e Flaei-Cisl, Uiltec-Uil e dei sindacati internazionali.
In una conferenza stampa (martedì 8 aprile, ore 10,30, presso l’hotel “Giò”) verranno illustrate le idee, le proposte e i lavori del Congresso.
”C’è tanto futuro da fare” è lo slogan impegnativo scelto, perchè – a partire dal lavoro, da quello che c’è a quello che manca – il congresso si soffermerà inevitabilmente sugli effetti di una crisi che non ha precedenti in Italia (solo nei nostri settori, oltre 180.000 i lavoratori coinvolti da licenziamenti, cassa integrazione, mobilità, ristrutturazioni, contratti di solidarietà) ma soprattutto per volgere lo sguardo al futuro, alle “azioni” della Cgil, agli scenari che si aprono per la competitività delle nostre merci nei mercati internazionali, al modello energetico, alla strategicità e alla tenuta di intere “filiere” industriali.
Qualche idea l’abbiamo messa nero su bianco nel documento “Le nostre idee per il paese”, che ha ricevuto nelle assise congressuali un largo consenso tra lavoratori e delegati, e che vuole appunto presentare al mondo del lavoro, al paese, proposte concrete a partire dall’energia ( il peso eccessivo del suo costo è un impedimento di non poco conto allo sviluppo!), dalla speranza che riponiamo sulla “chimica verde” (le intese aziende- sindacati anche in joint venture internazionali hanno messo in campo finora più di 1 miliardo e 200 milioni di investimenti a Porto Marghera, Porto Torres, Priolo, Vercelli con oltre 200 posti di lavoro in più), al riassetto idrico e idrogeologico del nostro territorio, alla difesa dell’industria manifatturiera e al sostegno del “made in Italy”.