Questione Oasi di Conza, Mitrione: “di nuovo penalità a realtà che ci invidiano”
Avellino - “Mancava all’appello delle chiusure quella dell’OASI WWF di Conza ed ecco che anche questa cancellazione diventa possibile. La provincia di Avellino, retta da circa un anno da un Commissario, non assegna all’Oasi i fondi dovuti per la gestione della struttura. Ancora una volta si ignora realtà che altrove ci invidiano per la bellezza paesaggistica e naturalistica che rappresentano”. Così Pietro Mitrione, Presidente Associazione InLocoMotivi Avellino nella sua nota.
“Correre dietro le emergenze – prosegue – sta diventando lo sport praticato nella nostra Irpinia. E’ trascorso un mese da quando il caso funicolare sembrava chiuso con roboanti proclami e conseguenti sviolinature al politico di turno ed invece tutto tace. Per la funivia del Laceno è dovuta intervenire l’Amministrazione provinciale con propri fondi per sopperire alla chiusura di finanziamenti da parte della regione Campania per cui stante la incertezza istituzionale dell’ente Provincia il futuro di questa struttura, a servizio di una eccellenza turistica del nostro territorio, è in dubbio. Tutto questo avviene mentre si discute dell’avvenire turistico della nostra Irpinia: tanta convegnistica ma poca concretezza. Oggi si mette in discussione l’avvenire dell’Oasi WWF di Conza: una infamia determinata dalla insipienza di una istituzione quale è la Amministrazione Provinciale di Avellino, quella stessa che impassibilmente ha contribuito alla chiusura della ferrovia Avellino Rocchetta.
L’Oasi e la ferrovia negli anni passati hanno costituito un perfetto connubio, migliaia di persone, in prevalenza giovani, hanno conosciuto questa realtà ed il territorio irpino in modo nuovo e moderno, utilizzando il treno irpino del paesaggio: un successo che aveva visto la convinta adesione anche del Provveditorato agli studi di Avellino. Insieme alla direzione dell’Oasi ed al provveditorato agli studi era stato anche programmato un calendario di visite turistico/culturali. Migliaia di prenotazioni furono raccolte, poi tutto finì…..arrivò il famigerato assessore ai trasporti della regione Campania, Sergio Vetrella, un nome che in Irpinia abbiamo conosciuto per aver cancellato il nostro territorio dalla geografia ferroviaria italiana. Questa nuova emergenza colpisce un altro simbolo per il riscatto civile delle zone interne, una situazione che non doveva assolutamente verificarsi, anche in considerazione della modesta quantità economica in discussione. La ferrovia Avellino Rocchetta, chiusa/sospesa da tre anni, impegnava 70mila euro mensili per la regione Campania, una inezia nel bilancio regionale.
A fronte di tale modesta spesa – conclude – si sta distruggendo un patrimonio di tecnologie costato milioni e milioni di euro, fra cui 120 km di fibre ottiche senza che nessuno dia conto di questo disastro che sta rendendo la ferrovia ofantina una discarica a cielo aperto, stante la mancanza di sorveglianza. Sarebbe bello se qualche giudice mettesse mano a questo impudente dilapidare di danaro pubblico. Non vorremmo che la stessa cosa accadesse per l’OASI WWF di Conza, l’opinione pubblica non deve consentire questo ulteriore scempio”.