Acli Avellino, Sarno su accordo Renzi-Berlusconi: “tentativo di conservazione del vecchio sistema politico”

Foto_Mimmo_Sarno_2Avellino – “I cittadini attendono dai partiti un segnale di svolta, affinché le vere urgenze del Paese, il rilancio dell’occupazione lavorativa, il miglioramento delle condizioni di vita e la riduzione della pressione fiscale, diventino centrali nell’agenda politica italiana”.Così Mimmo Sarno, presidente provinciale delle Acli di Avellino, esordisce nella sua nota in merito all’accordo Renzi-Berlusconi su legge elettorale.

Per cogliere questo risultato bisogna superare i limiti manifestati dal sistema politico della cosiddetta Prima Repubblica, in termini di deficit di rappresentanza e di ingovernabilità. Il primo passo da compiere, dunque, è una riforma della legge elettorale che vada in direzione di una piena partecipazione democratica. L’accordo – prosegue Sarno - raggiunto tra i segretari nazionali del Pd, Matteo Renzi, e di Forza Italia, Silvio Berlusconi, al contrario appare come un tentativo di conservazione della vecchia politica, perché ripristina i punti peggiori del Porcellum, appena dichiarati illegittimi dalla Corte costituzionale: le liste bloccate senza preferenze ed un ampio premio di maggioranza. Se risulta comprensibile la ragione per la quale il leader del centrodestra sia favorevole ad una simile operazione, considerato per venti anni ha consolidato la propria posizione grazie al bipolarismo forzoso, non si comprende invece l’interesse del Pd a tenere in vita questo sistema.

Le riforme istituzionali, più in generale, richiederebbero un approccio non verticistico, ma un dibattito ampio e condiviso. Se le forze politiche non saranno in grado di approvare una nuova legge elettorale che tenga conto delle indicazioni giunte dalla Consulta e garantire l’avvio di una fase nuova all’attuale governo, in termini di risposta ai problemi sociali, sarebbe meglio andare subito al voto con la legge modificata dall’intervento della Corte costituzionale, che quantomeno ha eliminato le storture del Porcellum, restituendo ai cittadini la facoltà di scegliere i propri rappresentanti.

Le Acli provinciale di Avellino - conclude Sarno -, in sintonia con la linea adottata dall’organizzazione nazionale dei lavoratori cristiani, lanciano un appello alle forze sociali e democratiche e agli stessi amici del Pd, affinché in un passaggio così delicato per il Paese si vigili per impedire che si compiano guazzabugli che ledono gli interessi generali della comunità, in nome di malcelati equilibri di potere. Le Acli sono pronte, dal canto proprio, a promuovere una petizione popolare per riaffermare il diritto alla partecipazione dei cittadini.