Montemiletto – Abate in una lettera aperta ai cittadini chiarisce la situazione di MoSe

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 Montemiletto  - “Cari Cittadini di Montemiletto, è mio dovere darvi conto, come già illustrato nel corso del nostro incontro di fine anno in Montemiletto, della dimensione esatta della posizione debitoria di MoSe nei confronti di Alto Calore Servizi, poiché su tale aspetto si è aperta (probabilmente sollecitata per fini che travalicano gli aspetti gestionali ma che attengono alla sola autocelebrazione politica di se stessi in vista delle prossime tornate elettorali) una querelle amplificata da stampa compiacente e che evita l’approfondimento della notizia, mirando alla sola creazione di clamore scandalistico.

L’ACS, con nota del 24 dicembre 2013, comunica una presunta posizione debitoria di MoSe nei confronti di ACS di circa 900 mila Euro. Successivamente, con comunicazione alla MoSe pervenuta in data 8 gennaio 2014, evidenzia la mancata conoscenza di un accordo, datato Febbraio 2013 e a suo tempo ufficialmente portato a conoscenza della Dirigenza ACS, a mezzo del quale la MoSe cessa di approvvigionarsi da ACS e acquisisce il proprio fabbisogno idrico dal Comune di Cassano.
Sempre a firma della Dirigenza ACS nel mese di Marzo 2013 venivano determinati, in tal senso, i soli costi di vettorializzazione delle acque in rete, da Cassano a Montemiletto.
L’Amministratore Delegato di ACS all’epoca era addirittura nella posizione di rilevare eventuali incongruenze poiché coordinava il controllo analogo su Alto Calore Servizi e l’accordo tra MoSe ed ACS, nell’entità e nelle modalità di rimborso del debito, era a lui ampiamente noto, fino ad essere oggetto di chiarimento all’interno di un incontro di allineamento con il gruppo da lui guidato e preposto al controllo.
Ritengo solo strumentale al proprio percorso politico l’affermazione dello stesso Dott. De Stefano che, a mezzo stampa, ci fa sapere di aver avviato le operazioni di recupero del credito quando, prima ancora della sua nomina, tra la MoSe e l’ACS veniva stipulato un accordo per il recupero dello stesso. Accordo sulla base di un debito di consistenza diversa rispetto a quanto in ultimo richiesto da ACS, e puntualmente onorato dalla MoSe con rate mensili comprensive anche di interessi di dilazione, una aggiunta, quest’ultima, irrituale rispetto alle procedure adottate da ACS nei confronti dei propri debitori. Ad oggi, posso affermare “piacevolmente irrituale” poiché non lede gli interessi della parte creditrice ma la remunera del costo della dilazione concessa. Al momento il debito residuo è pari ad Euro 583 mila, con residue 53 rate da saldare nel rispetto del suddetto accordo sottoscritto tra le parti. C’è infine da rendere a tutti noto che la stessa entità dei consumi (e quindi il conseguente corrispettivo economico) a base dell’accordo (e nello stesso già a suo tempo evidenziata) sono oggetto di verifica tecnica e strumentale, con incarico in capo alla stessa ACS alla quale sono stati regolarmente pagati i costi delle suddette operazioni, come da loro formale richiesta.
Le fatture della presunta fornitura sono state già contestate. E in tutto ciò (il tempo è galantuomo e Dio disegna storie straordinarie) il Tribunale della Acque, con deposito in Cancelleria in data 4 dicembre 2013, proprio poco prima della impropria rivendicazione di ACS, deliberava con sentenza la regolarità della somministrazione idrica in fornitura da parte di Cassano Irpino a MoSe, dichiarando inammissibile il ricorso dell’ATO, condannandolo, infine, al pagamento delle spese legali.
Per chiarire alla Cittadinanza di Montemiletto la verità sui conti ed ai Cittadini della Provincia sull’approccio politico forviante utilizzato dalla nuova guida ACS, mi sono pregiato di invitare ad un confronto pubblico in Montemiletto, trasmesso in diretta da una tv regionale già resasi disponibile, l’AD di ACS, il Segretario locale del PD (recentemente protagonista di infondate elucubrazioni), ed il mio noto oppositore consiliare.”