“Chi salva vite non può rischiare la propria”

Parte da Faenza il progetto per contrastare le aggressioni agli operatori sanitari

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Le aggressioni contro medici, infermieri e operatori sanitari non sono più tollerabili. UGL Salute Ravenna, da tempo impegnata a denunciare questo fenomeno, vede finalmente arrivare risposte concrete da parte delle istituzioni.
 
Un primo passo importante è stato compiuto in Consiglio Regionale, dove è stata presentata una specifica interpellanza sul tema da parte del Consigliere Regionale Ferrero, esponente di Fratelli d’Italia. 
 
Un atto che dimostra attenzione verso un problema sempre più grave, che richiede soluzioni urgenti e mirate.
Ma l’azione non si ferma all’ambito istituzionale. Nelle prossime settimane partirà da Faenza il progetto promosso dal Segretario provinciale Giuseppe Forioso e dalla dirigente territoriale Giovanna Fabbri, intitolato: “Chi salva vite non può rischiare la propria”.
 
L’iniziativa prevede corsi informativi e formativi destinati agli operatori sanitari, focalizzati sulla prevenzione della violenza e sulla gestione delle situazioni critiche nei luoghi di lavoro.
 
“Abbiamo chiesto attenzione, ora servono fatti – dichiarano Forioso e Fabbri –. Questo progetto è un primo passo concreto per mettere in sicurezza chi ogni giorno presta servizio nelle strutture sanitarie, spesso in condizioni difficili e con rischi reali per la propria incolumità.”
 
La campagna nazionale di UGL Salute contro le aggressioni prosegue con forza in tutto il Paese. Il sindacato chiede misure immediate: più sicurezza nei presidi sanitari, installazione di sistemi di videosorveglianza, formazione specifica, supporto psicologico e ogni altra azione utile a proteggere i lavoratori.
 
“Chi si prende cura degli altri non può essere lasciato solo. La tutela della salute parte anche dalla protezione di chi lavora nella sanità. Il rispetto per i professionisti è il primo passo verso un sistema più giusto e sicuro per tutti.”
Source: www.irpinia24.it