Avellino – Il 23 novembre del 1980 rappresentato attraverso un percorso emozionale
L'assessorato alla cultura insieme ai rappresentanti delle varie associazioni riconduco i cittadini ad un evento traumatico e la ricostruzione del territorio
Avellino – Questa mattina, alle ore 11 presso la sala stampa del comune, si è tenuta una conferenza nella quale l’assessore alla cultura Michela Mancusi ha illustrato “Terre in movimento ” a cura di Felice Nittolo. Il 23 novembre con la ricorrenza del 38esimo anno dal terremoto, che ha messo in ginocchio l’Irpinia, presso Villa Amandola le persone attraverso le associazioni riunitesi con i cantieri culturali potranno vivere due momenti significativi. Si comincia alle 11:00 un convegno aperto al pubblico ma soprattutto per le scuole con le istituzioni, e alle 17:00 con “la memoria residua” le persone verranno accompagnate attraverso un percorso suggestivo tra il prima e il dopo . “Per raccontare il terremoto del 1980- comincia l’assessore Mancusi – abbiamo deciso insieme alle associazioni dei cantieri culturali di proporre questo programma per parlare di un giorno che ha segnato tutta la cittadinanza. Abbiamo ritenuto doveroso fermarci e raccontare attraverso le emozioni, le parole e i sentimenti il 23 novembre del 1980. Citando Italo Calvino “Le città, come sogni, sono costruite di desideri e di paure”, noi dobbiamo identificare la paura che nasconde la nostra città e il desiderio di ritrovarla con la memoria residua”.
A parlare dello spettacolo è l’attore Paolo Capozzo. “I cantieri culturali danno l’opportunità di riunire delle persone che attraverso le loro professioni cercano di regalare emozioni. Il 23 novembre noi ci occuperemo di fare un percorso, massimo 3 per 15 spettatori alla volta che nasce all’interno di Villa Amendola. Lo scopo è quello di ricondurre le persone nel 1980 e scuotere un ricordo che per questo territorio ha rappresentato una frattura enorme. In 20 minuti verrà rappresentato il momento dalla tragedia alla ricostruzione per dare una scossa emotiva”. Grazie ai cantieri culturali promossi dall’assessorato alla cultura si è venuta a creare una fucina delle arti in tutti suoi aspetti. Inoltre il confronto che si viene a creare tra queste associazioni crea ponti e da la possibilità di guardare oltre evitando di restare fermi nella propria realtà.