Cervinara – Oggi la XXVIII edizione della “Via Crucis Vivente”

La prima rappresentazione si tenne nel 1954, nella Parrocchia di San Gennaro a Ferrari

29594971_1678070368952240_1747051757038401261_nCervinara – Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con la “Via Crucis Vivente” di Cervinara, in provincia di Avellino, una delle manifestazioni più sentite dalla popolazione a partire dalla prima rappresentazione che si tenne nel 1954, nella Parrocchia di San Gennaro a Ferrari, grazie all’Abate Antonio Girardi. La rappresentazione delle ultime ore della vita di Cristo – organizzata dalla Pro Loco di Cervinara “A. Renna” con l’aiuto delle azioni cattoliche locali – è in programma per oggi, venerdì 30 marzo 2018, a partire dalle ore 18.30.

Il percorso si apre in Via Aia de Panno con la rappresentazione dell’Ultima Cena, ispirata al celebre dipinto di Leonardo Da Vinci, e vede Gesù annunciare il tradimento di uno dei suoi discepoli. La seconda tappa narra del ritiro di Gesù nell’Orto del Getsemani fra gli apostoli addormentati. L’atmosfera viene interrotta dall’irruzione dei soldati armati di spade e bastoni, seguiti da una grande folla aizzata dai sommi sacerdoti, che arrestano Gesù dopo che Giuda gli ha dato il bacio del tradimento. La scena è impostata sulla falsariga del dipinto di Giotto conservato nella Cappella degli Scrovegni.

Il sinedrio pronuncia la condanna a morte del Cristo dopo che Pilato si è lavato le mani. Gesù viene poi schernito da Erode e insultato dalla folla che ha chiesto a gran voce la liberazione di Barabba. Segue la scena della flagellazione: coronato di spine e avvolto in un mantello scarlatto, Cristo viene riconsegnato nelle mani dei carnefici. Da qui, ha inizio il corteo di figuranti – formato da centurioni romani, pie donne, il cireneo, Maria e la folla assetata di sangue – nel quale si sussegue la rappresentazione delle varie stazioni durante il cammino di Gesù verso il Golgota.

La processione attraversa l’intero paese per poi fermarsi davanti alla chiesa di San Potito, dove viene inscenato il suicidio di Giuda. Il percorso, lungo circa 2 km, si conclude all’Abbazia di San Gennaro che, dominando dall’alto, ben si presta alla scena della crocifissione. I centurioni romani aprono la strada a Cristo, che trascina faticosamente la croce, sotto i colpi di frusta e gli insulti che accompagnano ogni caduta. La Madonna piange il Figlio dinanzi a sé, chiusa nel suo dolore di Madre.

La crocifissione resta la scena più toccante dell’intera rappresentazione: Gesù sulla croce, affiancato dal buono e dal cattivo ladrone, chiede perdono a Dio per i suoi uccisori. La rappresentazione finale si chiude, tra lampi e tuoni, con la sorprendente rivelazione e l’esclamazione finale del popolo romano: “Davvero costui era il figlio di Dio”.

Source: www.irpinia24.it