Coldiretti Giovani Campania – Si punta sulle reti d’impresa
Il Delegato Gennaro Granata: "In Campania solo 73 aziende agricole coinvolte, opportunità da cogliere"

La misura 16 - come si rileva dalla scheda del PSR – ha carattere trasversale rispetto alla attuazione dell’intero programma di sviluppo rurale. Da un lato favorisce lo sviluppo, l’adozione e la diffusione di innovazioni nei settori agroalimentare e forestale, dall’altro, sostiene la cooperazione fra gli attori della filiera.
Ad oggi in Campania (dati Unioncamere aggiornati al 3 giugno 2016) sono 825 le aziende che hanno sottoscritto un contratto di rete su un totale nazionale di 14.462. Di queste solo 73 provengono dal settore “agricoltura e pesca”. Nello specifico provinciale sono così suddivise: 4 ad Avellino, 2 a Benevento, 27 a Caserta, 6 a Napoli e 34 a Salerno.
”Abbiamo un patrimonio agroalimentare unico al mondo - aggiunge Granata – e non c’è un comparto produttivo in Campania che non possa vantare eccellenze straordinarie. Stesso discorso vale per la capacità di trasformare le materie prime. Nonostante questo facciamo fatica ad emergere nell’export e subiamo ancora attacchi speculativi. Tuttavia gli ultimi anni vedono un’inversione di tendenza, che va accompagnata e fortificata. Specialmente tra le nuove generazioni cresce la consapevolezza di dover condividere percorsi. A tal proposito Coldiretti Campania, su input del presidente Masiello e del direttore Loffreda, sta lavorando alla stesura di un manuale per le reti d’impresa, a cura del centro studi AgriSmart“.
La “Rete di Impresa” – informa Coldiretti – è un accordo, formalizzato in un “Contratto di Rete”, basato sulla collaborazione, lo scambio e l’aggregazione tra imprese e rappresenta un modello di business alternativo rispetto a quello individualistico e frammentato del nostro tessuto economico. Lo scopo principale delle Reti di Impresa è quello di raggiungere degli obiettivi comuni di incremento della capacità innovativa e per questo della competitività aziendale. La legge prevede ampia autonomia contrattuale per adeguare gli obblighi giuridici agli scopi e agli obiettivi che le imprese retiste vogliono ottenere. Sulla base di un programma comune, le imprese retiste possono: collaborare nell’ambito delle rispettive imprese; scambiare know-how o prestazioni agroindustriali, commerciali e tecnologiche; esercitare in comune attività di impresa.
Source: www.irpinia24.it