Ultimi giorni nei cinema d’Italia ( e d’Irpinia ) per ” Il Piccolo Principe”

La recensione di Generoso Vella sulla storia più amata di tutti i tempi

piccolo-principe-01Avellino – Di seguito la recensione del film “Il Piccolo Principe” di Generoso Vella.

C’era una volta, e c’è ancora, un piccolo principe , il bambino proveniente dall’asteroide B612 ,che dalla pagine del romanzo per bambini piu’ letto al mondo arriva al cinema con un film davvero commovente con una trama d’altri tempi, attualizzata e rinnovata in parte.

Una storia per i piu’ piccoli ma in parte dedicata agli adulti, soprattutto a quelli che facilmente cancellano la loro infanzia , quello che sono stati, e quanto fosse difficile per loro essere bambini e non esser capiti dagli adulti. Quel mondo a parte fatto di individui troppo impegnati a programmare ogni momento della propria esistenza, senza comprenderne pienamente il senso, e incapaci di allontanarsi dalla materialita’ e dalla prevedibilita’, esattamente come accade nel lungometraggio alla giovane protagonista costretta dalla madre a seguire un progetto di vita in cui ogni giornata è pianificata, costretta perfino a limitare il tempo destinato agli amici.

Al contrario il piccolo principe aveva bisogno di un amico e insegna che c’è sempre il bisogno di qualcuno in un mondo troppo adulto i cui abitanti sono invece troppo giovani per amare ( ma quale sara’ mai l’eta’ giusta per amare? ). Dove si ignora che solo col cuore si riconosce il giusto e l’essenziale e si è perso il coraggio di farsi scendere una lacrima e farsi addomesticare dalle emozioni e dallo stupore come invece riesce facile a un bambino . Gli adulti dimenticano facilmente e, comportandosi in questo modo, rinunciano all’eternità delle persone, dei ricordi e della propria infanzia. Perdere la rilettura e la riscoperta del dolce passato potrebbe impedirci dunque di avvertire la stessa dolcezza del presente.

Anche il grande artista Andrea Savinio, fratello di De Chirico, raccomandava una vita meno impegnativa: una vita diletto. Savinio invitava a non fidarsi della serieta’ poichè, la maggior parte delle volte,nascondeva cattive intenzioni o manifestazioni di stupidità. A migliorare l’uomo poteva essere solo un atteggiamento alla maniera di un fanciullo dotato pero’ di sapienza e buonsenso. In piu’ articoli il pittore e giornalista insisteva sull’importanza dei giocattoli anche in età edulta poiche’ mai l’uomo avrebbe dovuto smettere di giocare per cambiare la propria vita e il destino de mondo e in certi casi i giocattoli potevano servire a frenare capricci e grandi ambizioni specialmente negli uomini di potere..

Una vera rivoluzione sarebbe dunque proseguire e non cancellare la propria infanzia senza la quale non ci sarebbero stati grandi artisti come ad esempio Picasso che sosteneva di saper dipingere come da ragazzo come Raffaello e di aver impiegato una vita intera a dipingere come un bambino.
Nel film il recupero dell’infanzia e del ricordo si pone dunque come un obiettivo essenziale per essere adulti migliori.

La storia del piccolo principe ( che nel film diventerà adulto dando vita a un inaspettato allungamento della trama originaria) è un inno alla vita, all’amicizia, all’amore. Uno stimolo alla creazione di legami umani saldi, veri, sinceri e durevoli. Sprona a dare un valore alle piccole cose ma soprattutto alle persone a cui siamo affezionati: a renderle speciali, a saperle difendere e prendersene cura anche quando sembrerà di ritrovare le stesse caratteristiche in un altro individuo. Quando qualcuno ci appartiene, niente assomiglierà a cio’ che abbiamo .

Ci si può innamorare delle persone solo dopo aver riconosciuto la loro unicità ( come il principe considerò unica la sua amata rosa ) e solo in questo modo sarà facile non avvertirne mai la mancanza e smettere di cercarsi.

Source: www.irpinia24.it