Esche tossiche, South Land lancia l’allarme

Cani da caccia e volpi decedute per bocconi avvelenati

cane avvelenatoCapriglia - Ancora una volta ritorna la paura, per tutti gli appassionati del mondo venatorio, ma non solo anche per i cercatori del pregiato tartufo, il fenomeno avvelenamento, a farne sempre le spese sono sempre  gli animali  indifesi d’affezione, i soliti ignoti li potremmo definire in tutti i modi  usano la loro crudeltà verso i poveri animali solamente per il gusto di non permettere alle persone di accedere in quelle zone, le località   dei Comuni di Altavilla – Grottolella- Capriglia irpina-S.Angelo a Scala, il triste fenomeno delle esche tossiche, a farne le spese questa volta sono cani da caccia, sono stati uccisi nelle zone di campagna circostanti, a lanciare l’allarme sulla pratica disumana ancora una volta  è l’Associazione di Volontariato SOUTH LAND  sezione di  Capriglia irpina, che tra l’altro  già lo scorso anno  si prodigava di  sollecitare in merito interventi urgenti.

<<Abbiamo appreso con orrore – scrive il Responsabile delle Guardie Giurate Particolari Ernesto Cetro – della morte per avvelenamento di alcuni cani da caccia, avvenute nei paesi limitrofi. È l’ennesimo caso di nella nostra zona, ed è inaccettabile che tutto passi nel silenzio generale.  Oltre ai decessi dei cani, sono stati anche rinvenute delle volpi  decedute vittime  sicuramente anche loro colpite dai bocconi avvelenati>>

<<Si tratta – continua Cetro – di azioni riprovevoli di crudeltà gratuita verso gli animali, chiediamo quindi ai Sindaci dei Comuni Interessati di intervenire per indagare, nonché per controllare e bonificare la zona interessata, avvisando del pericolo con dei cartelli, come previsto dalla normativa in vigore. La preghiamo pertanto di intervenire – anche attraverso campagne informative e di sensibilizzazione, per prevenire altri rischi per gli animali e anche per i cittadini, soprattutto per i bambini, per quanto è in suo potere e dovere».

«Non conosciamo i motivi del gesto, ma la cattiveria umana sembra non avere confini. Per lo più, quello degli avvelenamenti è un fenomeno strettamente connesso contro i Cacciatori che frequentano quelle zone, certo non si risolve uccidendo i poveri cani inerti, vittime della barbarie umana. Ma in questo caso – sottolinea ancora Cetro –  
L’utilizzo si sostanze dannose, è regolato dall’ordinanza del Ministero della Salute del 14 gennaio 2014, che proroga l’ordinanza del 10 febbraio 2012 e suc. recante norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati. Diffondere veleni è inoltre vietato dalle leggi sulla caccia e sanitarie, senza contare che l’uccisione di un animale, così come il maltrattamento, costituiscono reato ai sensi dell’articolo 544-bis del codice penale>>

Non è la prima volta che queste zone, diventano un vero e proprio cimitero a cielo aperto per i cani vittime di bocconi avvelenati.

<<Vogliamo stanare il bastardo o i bastardi che sono responsabili di questa moria- ci dice voglio sensibilizzare di invitare chi subisce l’avvelenamento del proprio cane   a rivolgersi alle autorità per denunciare l’accaduto, a quanto ne sappiamo noi – conclude Cetro - sono oramai diversi i cani morti per questo questi signori vanno fermati ad ogni costo e con ogni mezzo legale a nostra disposizione>>.

Per meglio sensibilizzare i cacciatori, si chiede che in caso di altri decessi di avvisare il Corpo Forestale dello Stato mediante la composizione del numero 1515, oppure informare il  Veterinario di turno dell’ASL di competenza per il recupero della carcassa per costatare  i veleni usati dai soliti ignoti

Source: www.irpinia24.it