San Nicola Baronia – Di seguito la nota di Antonio Capodilupo in merito ai lavori di riconversione in R.E.M.S di un vecchio edificio scolastico, realizzato tra gli anni ’60 e ’70: “L’edificio è innervato da condotte degli impianti di scarico che all’epoca solevano essere realizzate con ETERNIT, quindi materiale contenete AMIANTO.

Negli elaborati di progetto, non si fa menzione alcuna circa eventuali indagini che escludano la presenza di materiale cancerogeno.

Non meno grave sul profilo della sicurezza, è la realizzazione di una recinzione esterna, sottratta ad attività di edilizia libera e realizzata sulla sommità di muri di sostegno che, all’epoca della loro realizzazione, non furono certo calcolati per sollecitazioni indotte da così enormi inferriate.

La ciminiera, svetta altissima, del locale caldaia adiacente al budello a cielo aperto, in cui saranno relegati, senza verde e senza panorama, gli ospiti della R.E.M.S. Per questo elemento non risulta alcun accertamento concernente la stabilità. Già da tempo la comunità sannicolese ha sollevato forti dubbi circa l’idoneità di quella struttura ad ospitare i malati degli O.P.G.. La vicinanza di una scuola e di  un asilo infantile non è servita a far aprire gli occhi a nessuno.

La speranza è che almeno quanto esposto possa fare intervenire le autorità preposte proprio perché vogliano accertare eventuali reati nei confronti di chi avrebbe, con spreco di denaro pubblico (più di un milione di euro), omesso atti propedeutici a dare sicurezza a tutti”.

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