Rossano: “Ancora ritardi per i lavori di Piazza Libertà e del Tunnel”
Di seguito quanto riportato in una nota dell’Arch. Claudio Rossano
Avellino – Riportiamo di seguito la nota dell’Arch. Claudio Rossano: “Le recenti dichiarazioni dell’assessore ai lavori pubblici fanno comprendere che i lavori di Piazza Libertà e del Tunnel non verranno completati e rendicontati entro il 31 Dicembre, data ultima prevista per i fondi europei.
Queste le sue parole: <<I ritardi ci sono, non lo nascondiamo, così come non lo nascondiamo per la vicenda del tunnel. Viviamo alla giornata cercando di capire quali saranno le evoluzioni per il programma di Europa Piu>>.
Ed in questo vivere alla giornata stanno cercando di procedere più velocemente possibile al pagamento di S.A.L, di parcelle professionali, di fatture varie, nella errata convinzione che la Comunità Europea non richieda indietro i soldi già spesi.
L’assessore farebbe bene a spiegare – mettendo sul sito internet del Comune gli elaborati tecnici – cosa realmente prevede la Variante tecnica approvata di recente per Piazza Libertà. Dal crono-programma verrebbero chiaramente fuori i tempi previsti per l’ultimazione dei lavori. I tanti cittadini che con curiosità seguono i lavori di quel cantiere mi hanno fatto notare che le tante balle di pietra calcarea e lavica lì depositate non riportano etichetta alcuna relativa alla loro provenienza.
La cosa mi ha incuriosito anche perché in appalti così importanti è previsto che su ogni imballo vi sia chiaramente visibile l’indicazione del nome del produttore e del tipo di materiale. In altri lavori appaltati dallo stesso comune di Avellino (quelli di Villa del Franco) le balle sono accompagnate da una etichetta identificatrice che ho inteso fotografare. Il materiale viene indicato nella bolla di accompagnamento come G654 FLAMED.
Cercando un po’ su internet – come potrà fare qualsiasi lettore – mi sono accorto che a tale voce corrispondono prodotti lapidei cinesi dal prezzo che oscilla dagli otto ai quindici dollari a metro quadro per forniture minime di 100 mq. Vorranno chiarire il RUP, il direttore dei lavori o lo stesso Assessore come stanno accertando la qualità e la provenienza delle pietre calcaree e laviche che si stanno ponendo in opera in Piazza Libertà?
Nel progetto originario si parlava infatti di pavimentazione in pietra calcarea locale chiara, di prima scelta, e di pietra lavica dell’Etna. E questi prodotti dovevano avere l’apposito marchio CE conforme alla norma EN 1341 e provenire da un’unica cava. Non vorrei che al posto della lava dell’Etna venisse utilizzato prodotto lavico cinese, molte volte rigenerato con apposite lavorazioni! E soprattutto vorrei che non si dicessero balle sulle bolle delle balle!”.