Avellino – Dilaga il social eating: La casa diventa un ristorante

Fare lo chef a casa propria ora è possibile grazie alla community Gnammo che permette di partecipare a eventi culinari casalinghi low - cost. Gli avellinesi iscritti al sito non sono ancora molti, ma potrebbe diventare una vera opportunità per l'enogastronomia irpina...

gnammoAvellino – La teoria dell’economy grazie al web sta dilagando ormai in tutta Italia, colpa della crisi che fa fatica a passare. Dopo il “Bla Bla car”, la community dove si offre o si chiede un passaggio per qualsiasi destinazione a un costo ridottissimo, ecco esplodere un nuovo fenomeno: “Gnammo”. Questa volta ampio spazio alle prelibatezze della cucina italiana.

E’ ben noto che una delle forze del nostro Paese e soprattutto del nostro territorio è l’enogastronomia. Ma vediamo di cosa si tratta nello specifico. Ritornando per un attimo alla generali condizioni economiche a dir poco disastrose di questi ultimi cinque anni, la maggior parte della popolazione è costretta a rinunciare a una vita fatta di vizi e di sfizi. Le belle cene di una volta fatte in comitiva o in coppia sono quasi diventate un sogno. I prezzi dei menù, infatti,  a volte non sono accessibili e spesso ci ritroviamo a passare i sabato davanti alla televisione muniti di coperta e pizza gigante.

Il social eating Gnammo ha  così inventato una facile soluzione per rimediare alla monotonia: trasformare la propria casa in un ristorante. I passaggi sono semplici: registrarsi sul sito www.gnammo.com , creare un evento con tanto di menù e indossare il grembiule da chef. Naturalmente, c’è anche la possibilità di iscriversi ed essere solo clienti.

Il listino prezzi va da un mino di 10 euro fino a un massimo di 35 euro. Si paga  in anticipo e online, oppure a fine serata. Vediamo un menù proposto da una casalinga – chef avellinese, membra della community:

Antipasto
Pizza di polenta con friarielli e peperoncino, fonduta di provola al tartufo nero di Montevergine, involtino di melanzana e panetto al prosciutto irpino

Primo

Maltagliati al tricolore, risotto con le noci

Secondo
Vitello in crema, spinaci al limone

Frutta
Tagliata di ananas e kiwi allo Strega

Dessert 

Babà al rum

 

Coloro che hanno provato questa esperienza sono rimasti entusiasti, è un modo non solo per conoscere usi, tradizioni, sapori di diversi territori, ma soprattutto uno strumento utile per socializzare. Ad Avellino non ci sono ancora tantissimi iscritti, soprattutto perché non  tutti sono venuti ancora a conoscenza. Eppure potrebbe diventare una importante opportunità per l’Irpinia che vanta prodotti alimentari genuini e di altissima qualità.  

 

A rompere un po’ “le uova nel paniere” il Ministero dello Sviluppo Economico. Ha infatti messo sullo stesso piano gli home restaurant e le altre attività di somministrazione di alimenti e bevande. Ciò implica una serie di adempimenti previsti dalla legge, tra cui rilasciare al Comune il certificato di inizio attività e aver seguito un corso professionale.

 

Gnammo ha però  pensato bene di distinguere chi organizza eventi sporadici e quindi non ha bisogno di seguire questo iter, da chi espleta questa attività quotidianamente. Secondo le direttive europee ci sarà da affrontare anche le questioni in materia di sicurezza alimentare come l’HACCP e l’iscrizione dell’operatore presso l’Asl. Ma tutto ciò verrà stabilito in seguito, per ora avanti chef di casa!

Daniela Cataldo

Source: www.irpinia24.it