“Il confine dell’oblio”, Franco Festa presenta il suo ultimo lavoro

A discuterne anche il Prof. Toni Iermano e il direttore de Il Mattino, Generoso Picone

franco festaAvellino – Non solo un libro, ma un’avventura nel passato e nel futuro, l’opera ultima scritta da Franco Festa e presentata questo pomeriggio al Circolo della Stampa. “Il Confine dell’oblio” è la storia di una fotografa scomparsa, Francesca e di uno strano omicidio di un onorevole, nell’Avellino degli anni ’80, sul quale indaga il commissario Melillo. Insomma un giallo, che si snoda attraverso la caratterizzazione dei personaggi post terremoto, nel capoluogo. Tutti si sentono disorientati e anche il loro moto è piuttosto disordinato e incerto. L’oblio dunque è la metafora dello smarrimento vissuto in quegli anni dalla comunità irpina. Proprio secondo quest’ottica andrebbe interpretato il libro, secondo Stefano Ventura, un esperto di sismologia che ha partecipato, attraverso skype, alla presentazione.

A discuterne anche il Prof. Toni Iermano e il direttore de Il Mattino, Generoso Picone, nonché il protagonista Franco Festa, nei panni di moderatore.

Il prof Iermano ha sottolineato il gusto quasi manzoniano dell’opera, per la sua capacità di dare il senso del passato, tanto quello del futuro, rintracciabile nella tensione dei personaggi. La trama, però, ovviamente, per natura di ogni buon giallo, è piuttosto complessa e perciò si presterebbe a svariate interpretazioni, ragion per cui non è possibile definirne esattamente gli intenti.

Il concetto espresso dal professore è stato ripreso e ribadito da Generoso Picone, che ha semplificato la lectio invitando la platea a uscire dalla mentalità delle categorizzazioni, per riflettere su quanto la complessità della nostra società si adatti alla struttura dei romanzi gialli, che contrappongono sempre un mondo regolato, a un altro suscettibile alle disposizioni dell’animo umano. L’elemento dirompente del romanzo è chiaramente il terremoto, che mette ancora più in risalto questa opposizione e rivela la verità circa le virtù e i vizi degli avellinesi, non solo dell’epoca, ma soprattutto delle generazioni venute dopo.

Un libro sicuramente da leggere, che consegna a tutti noi un’interpretazione finemente intessuta della realtà, raccontata da un avellinese.

Source: www.irpinia24.it