Amministrative, Franco Russo(Pd) scrive agli avellinesi

franco russo

Sono nato ad Andretta ma vivo ad Avellino da ormai trent’anni. Mia moglie è avellinese, qui sono nati i miei figli. Sono un medico di famiglia, ho cominciato il mio lavoro come un professionista umile e disponibile e col passare degli anni il rapporto con le persone è diventato sempre più stretto, cordiale ed amichevole. Mi candido come Consigliere comunale perché mi sento in dovere di fare qualcosa per Avellino. Mi candido per pagare un debito di riconoscenza per tutto quello che ho avuto. Avellino è ormai la mia città da trent’anni ed anche io mi sento avellinese a tutti gli effetti.

Sono stato Consigliere provinciale (eletto nel 2009) e questa mia prima, bella, entusiasmante, anche se faticosa, esperienza politica ha rafforzato alcuni convincimenti che avevo da tempo:

Noi Irpini siamo un popolo onesto e laborioso, però spesso non vediamo premiati i nostri sacrifici ma anzi siamo costantemente depredati dei nostri diritti. Ad esempio, il taglio di ospedali della Provincia e dei costi della nostra Azienda Sanitaria Locale (decine di milioni di euro solo negli ultimi due anni), operato dalla Regione Campania, ha portato notevoli risparmi, non reinvestiti sul nostro territorio ma buttati nel calderone di debiti della sanità metropolitana e costiera. Ecco perchè sono contrario ad un mero taglio delle Province senza una riorganizzazione delle competenze e delle responsabilità. L’Ente Provincia, che ho conosciuto dall’interno, è ancora un fondamentale e indispensabile presidio intermedio per la difesa e la tutela dei nostri piccoli comuni, un Ente che va difeso e potenziato.

Sul futuro della Città di Avellino, ritengo che non dobbiamo più considerare il nostro Capoluogo e gli altri comuni come “compartimenti stagni”. Avellino non dovrà essere solo il comune più grande dell’Irpinia ma dovrà esserne il faro istituzionale e politico, il punto di riferimento rispetto a tutte le questioni che ci interessano (lavoro, sanità, trasporti, scuola, rifiuti …) nella prospettiva di rendere tutto il nostro territorio un’area integrata, che lavora e produce in modo sinergico e interdipendente.

Avellino dovrà essere il baluardo principale a tutela del nostro territorio soprattutto rispetto alla forzata captazione della nostra acqua ed alle trivellazioni delle nostre terre fertili e incontaminate per la ricerca del petrolio.

Pur lasciando lo spazio e l’autonomia di valutazione che dovrà necessariamente avere il Candidato Sindaco Paolo Foti, vorrei precisare alcuni dei temi concreti sui quali mi impegnerò in prima persona se avrò l’onore di essere eletto Consigliere comunale:

  • Costi della politica: pur ritenendo che una seria riduzione dei costi della politica sia possibile in modo efficiente solo con una riorganizzazione di tutta la macchina politico-amministrativa, a partire dai più alti livelli decisionali, da parte mia, se avrò l’onore di essere eletto, rinuncerò ai gettoni di presenza del Consiglio Comunale, sperando di fare un gesto che, per quanto piccolo, possa contribuire a ristabilire un clima di fiducia tra i cittadini e chi amministra la cosa pubblica.
  • Urbanistica: la Città non ha bisogno di altro cemento ma di riammodernare l’esistente, tenendo presente gli obiettivi di efficienza energetica e di sostenibilità ambientale; è inoltre necessario qualsiasi sforzo per riqualificare i tanti quartieri periferici dove c’è ancora amianto. In particolare darò battaglia per favorire la bonifica dell’ex Isochimica.
  • Personale amministrativo: la cosiddetta “macchina burocratica” di società complesse come la nostra ha notevole bisogno di personale qualificato. Non nego che esso venga spesso percepito come inefficiente e frutto di compromessi clientelari, per questo propongo, anche al fine di cominciare a scardinare tali meccanismi di vecchia politica, che siano studiate e messe in atto forme di responsabilizzazione del personale e, compatibilmente con i vincoli di bilancio del Comune, che siano assorbiti, anche gradualmente, i giovani precari che da anni svolgono un lavoro altamente qualificato ma non ancora valorizzato in termini sia economici che contrattuali.
  • Sociale e Cultura: è necessaria tanta attenzione alle povertà e alle nuove povertà; è doveroso completare il centro per l’Autismo e favorirne la successiva gestione. Non è più rimandabile un serio recupero del nostro patrimonio storico, culturale e artistico, a partire dalla Dogana e dalla vecchia chiesa dei Liguorini.
  • Sanità: in questo campo io ho due grandi desideri da realizzare. Il  “Registro Tumori” e la distribuzione dei Defibrillatori nel nostro territorio (scuole, palestre, luoghi affollati eccetera). L’incidenza e la diffusione dei tumori è in forte aumento; il Registro Tumori è un mezzo indispensabile per conoscere nei dettagli questo gravissimo fenomeno e poterlo analizzare al fine di studiare una seria campagna di prevenzione. Una capillare distribuzione di Defibrillatori cosiddetti semiautomatici (che ormai sono semplici da usare) può essere gestita da una Associazione di scopo che coinvolga tutti i comuni, la Provincia o quello che ne sarà (che, nel recente passato, sotto la spinta del sottoscritto aveva iniziato un percorso in tal senso) e le tante associazioni presenti in Città e in Provincia. Un “atto di civiltà sociale” che con un costo piccolo per la collettività potrebbe salvare delle vite umane.
  • Sicurezza: vi è la necessità di garantire una maggiore sicurezza sia di giorno che di notte soprattutto nelle varie periferie della città. Una volta esisteva la figura del vigile di quartiere cha dava fiducia ai cittadini e scoraggiava la criminalità; io ne propongo il ripristino.
  • Strutture da utilizzare e da riempire di contenuti: l’ex Cinema Eliseo, villa Amendola, il punto ristoro a P.zza Kennedy ma anche il parco di Santo Spirito e tante altre strutture che ad oggi non hanno prodotto né utili da reinvestire né migliorato la vita dei cittadini. Dovremmo assolutamente fare in modo che i vari comitati spontanei, sorti giustamente negli anni di abbandono e degrado di questi beni, partecipino attivamente alle decisioni sulla loro destinazione ad esclusivo beneficio della collettività.

Infine, sono consapevole del fatto che il Partito Democratico (il partito a cui sono iscritto, in cui milito e di cui sono sinceramente innamorato per i valori che esso ha fatto propri e rappresenta, valori di solidarietà, tolleranza, integrazione, giustizia sociale, accoglienza …) viva un momento di difficoltà sia a livello locale quanto a livello nazionale, ma ritengo, con forza a convinzione, che le battaglie si debbano condurre all’interno di esso, nel pieno rispetto della dialettica democratica: se si è maggioranza ci si assume la responsabilità delle scelte politiche, se si è minoranza ci si adegua alle scelte fatte dalla maggioranza del partito, senza slealtà né colpi bassi.

Il PD irpino, a mio parere, ha finalmente cominciato ad intraprendere una strada diversa dalla solita e vecchia politica, una strada di rinnovamento che è particolarmente evidente con la scelta del Candidato Sindaco Paolo Foti. Una persona di qualità, capace, che vive la città e quindi ne conosce i problemi, una persona concreta e affidabile. Paolo Foti non è portatore di interessi corporativi e associativi, non è espressione dei cosiddetti poteri forti ma è una persona assolutamente degna di rappresentare tutto il PD, il centro sinistra e soprattutto una persona assolutamente degna di rappresentare e rilanciare la città di Avellino e gli Avellinesi.

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