Comunali Avellino – Silvestri (Pdl): “Necessario un piano comunali per le politiche culturali”
“La città deve essere reiventata su base culturale. È necessario fare di Avellino un grande laboratorio urbano di sperimentazione di linguaggi dell’arte, della scienza e della tecnologia”. A dirlo è il candidato al Comune di Avellino Adelchi Silvestri capolista del PdL, che punta sulla partecipazione attiva dei cittadini per il rilancio culturale di Avellino. Cittadini quindi non più semplici spettatori, ma protagonisti dell’arte e della cultura in città. Cultura intesa finalmente come volano economico soprattutto per i giovani, grazie alla creazione di nuovi posti di lavoro e di nuovi spazi attraverso cui esprimersi.
“Ho un obiettivo – afferma il candidato – a medio e lungo termine: fare di Avellino un riferimento nel panorama culturale contemporaneo. In che modo? Attraverso una strategia di sviluppo in grado di garantire un’offerta artistica plurale di livello elevato, coerente con le esigenze del tessuto culturale e sociale di tutto il territorio. In tal modo sarà possibile garantire a tutte le fasce della popolazione un accesso equo alla cultura”.
Per Silvestri, l’arte, la cultura e la creatività possono diventare un motore di sviluppo urbano e una chance di rilancio economico e riqualificazione sociale dell’intero territorio. “Reinventare – spiega – non significa stravolgere l’identità o cancellare i luoghi esistenti preposti alla cultura. Vuol dire valorizzare al massimo l’esistente. Penso al Teatro Gesualdo, all’ex Gil, a Villa Amendola. Disegnare, insomma, una città nuova che sappia porsi come policentrica al suo interno e nei confronti del territorio limitrofo. Per far ciò è necessaria una ridefinizione dei luoghi della cultura: teatro, musei e centri culturali”.
“Bisogna – sottolinea Silvestri – progettare e immaginare la nuova geografia culturale e sociale di Avellino attraverso un’apertura delle diverse istituzioni presenti in città e una loro specializzazione tematica, per fare della nostra città un laboratorio di percorsi culturali che dialogano tra di loro usando linguaggi artistici e scientifici. Riuscendo così non solo a innalzare la qualità artistica, ma anche a costruire quella città policentrica che immagino”.
La proposta di Silvestri è creare un percorso culturale che unisca i vari punti della città e che consenta di riqualificare le periferie. Ogni quartiere avrà un suo centro di riferimento culturale ben definito intorno a cui possano svilupparsi e ruotare diverse attività. Questo centro avrà una sua vocazione specifica (musica, cinema, pittura, teatro) ma non distaccata. Tutti i centri infatti comunicheranno tra loro attraverso contaminazioni ed espansione sul territorio.
“E’ importante che i centri culturali smettano di essere semplici contenitori per diventare propulsori. Non solo luoghi di esposizione e distribuzione, ma di produzione e di scambio. In città – conclude il capolista del Popolo della Libertà – non deve verificarsi il monopolio di un’arte, ma piuttosto una diversificazione delle diverse aree culturali che, per raggiungere un elevato grado di crescita, necessitano di un luogo con una vocazione tematica ben definita. Centri culturali dislocati tra di loro ma con una propria caratterizzazione ben specifica. Insomma un crocevia per gli itinerari culturali con il coinvolgimento attivo della cittadinanza”.