Suicidi – L’ Irpinia si macchia sempre più di nero

Aumenta il tasso dei suicidi, sempre più persone vedono come unica soluzione plausibile ai loro problemi la morte. Quali misure prendere?

SuicidioAvellino - Ogni anno nel mondo si assiste inerti ad uno scempio, quello del suicidio, che è diventato la decima causa di morte. Persone con problemi economici, disturbi mentali, stati psicosociali, stati depressivi decidono improvvisamente che non vale più la pena vivere, decidono che i problemi dai quali sono travolti sono più forti dalla volontà stessa di superarli, e che l’unica soluzione plausibile è la fine delle sofferenze, la fine dei pensieri, la fine di tutto: la morte. 

In Italia sono già circa 130 le persone che dall’inizio del 2015 ad oggi hanno deciso di togliersi la vita. Il dato è alquanto allarmante poichè il numero di morti per suicidio è aumentato quasi il doppio rispetto a 3 anni fa, soprattutto nel Mezzogiorno e al Nord- Est.  La Campania è infatti la seconda regione con il tasso più elevato di suicidi in Italia. Con il Veneto, primo in classifica,  si registrano quasi 4 fatti di cronaca su 10.

 La causa più comune è sicuramente la crisi economica: persone che devono far fronte alle spese mensili, con l’aumento delle tasse, una famiglia a carico e la mancanza di lavoro ritengono che è un peso troppo grande da sorreggere e decidono di farla finita. Il numero più elevato di suicidi per condizioni economiche si registra nelle provincie di Venezia, Padova e Napoli. A seguire le provincie di Salerno, Milano, Treviso, Ancona, Perugia, Roma, Avellino. Tre delle provincie campane rientrano tra le provincie con il più alto numero di suicidi. Questo è un dato più che allarmante, e ci conferma ancora una volta che nel nostro sistema qualcosa non va. 

Campagne di sensibilizzazione, aiuti nei confronti di queste persone e dei loro familiari possono essere un metodo. Secondo alcuni studi il  primo passo parte dalla famiglia stessa, dove sebbene alcuni suicidi o tentati suicidi costituiscono uno shock, nella maggior parte dei casi vengono mandati chiari avvertimenti. Non bisogna  tuttavia colpevolizzarsi se questi segnali non sono stati colti, perchè la maggior parte di essi sono impossibili da decifrare nella quotidianità. Il medico può infatti fornire un aiuto prezioso alla famiglia e agli amici del defunto che affrontano i propri sensi di colpa e il dolore della perdita. Utili tuttavia potrebbero essere incontri di specialisti che affrontano la questione e aiutano i familiari a riconoscere i sintomi, o aiuti alle persone sofferenti.

A tutte le persone che in questo momento pensano di vivere delle difficoltà, l’invito è quello di non vergognarsi, a tutto c’è rimedio. Chiedere aiuto non è una debolezza, ma al contrario, è segno di coraggio. Le persone possono spezzarsi, ma quello che si è spezzato si può ricomporre.  La vita vale la pena di essere vissuta e non importa quanto sia buio fuori , il sole sorgerà di nuovo.

 

di Carmen Vottariello

Source: www.irpinia24.it