Alla libreria “iocisto” si presenta “Sant’Ignazio Licenziato”

Il trattato mira a presentare le testimonianze del Giubileo Straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco

Copertina-S_-Ignazio-LicenziatoNapoli – Lunedì 30 maggio alle ore 18.00 alla libreria iocisto di Via Cimarosa, 20 (Piazza Fuga) verrà presentato il libro “Sant’Ignazio Licenziato” di Padre Antonio Caruso, edito da Guida Editori. Interviene Don Luigi Castiello.

Caso o Divina Provvidenza. Ateismo o Religione. Politica o Chiesa Cattolica. Satana o Spirito Santo? Sono secoli e secoli che gli abitanti della Terra “credono” all’una o all’altra cosa. Si interrogano sulla verità, insinuano possibili infiltrazioni e miscugli tra tali mondi, o semplicemente hanno fede in qualcosa che percepiscono come certezza.

Ignazio Licenziato, edito da Guida Editori e curato dalla Dottoressa Maria Rosaria Rondinella, è il libro scritto quando il sacerdote gesuita Padre Antonio Caruso, ed il giornalista napoletano Enzo Musella, erano ancora in vita. Il primo scomparso nel 2010 ed il secondo nel 2015 si incontravano per discutere di religione e teologia. E dalle loro conversazioni è venuto fuori un volume di approfondimento sul Cristianesimo e sugli ordini religiosi e su strani avvenimenti che ne
aleggiano intorno. Un trattato che mira ad aprire le menti, a dare degli input, a presentare delle testimonianze nel pieno del Giubileo Straordinario della Misericordia, indetto da Papa Francesco con la bolla pontificia “Misericordiae Vultus”.

La colonna portante è proprio il dattiloscritto “S. Ignazio Licenziato” elaborato negli ultimi anni di vita di Padre Antonio Caruso, che ha collaborato per 15 anni nella Segreteria di Stato del Vaticano al servizio di tre Papi. Una riflessione specifica sulla Compagnia di Gesù, fondata dallo spagnolo Ignazio di Loyola, che istituì l’Ordine Religioso.

Egli stesso l’ha definita “un’intervista a Sant’Ignazio”, portata molto in alto per far risplendere di nuova luce l’intera Compagnia, sostenendo che Croce e Resurrezione vanno insieme. Nessuna religione storica, grande o piccola si è mai elevata a questa sublimità del pensiero.

Il Sacerdote Francesco Antonio Caruso, detto comunemente il “Padre”, è stato, nella normale quotidianità della vita sacerdotale, un testimone di santità. Egli non ha compiuto gesti straordinari, non ha rivestito cariche o uffici di particolare prestigio, eppure la sua vita è stata eccezionale nell’umiltà del lavoro quotidiano e il suo magistero spirituale è stato autorevole e incisivo. La sua forte e mite personalità è stata caratterizzata da una intensa vita interiore. Le
virtù teologali della fede, della speranza e della carità, vissute in grado eroico ma in maniera quasi a lui connaturale, trasparivano quasi plasticamente dal suo volto sereno e raccolto e dal suo incedere calmo e austero.

Source: www.irpinia24.it